Absolutely loving: Erin Wasson per Low Luv
05 Marzo 2011
Prendete un’amante dello stile rock. Una patita delle borchie e della pelle, dell’asfalto e dell’atmosfere black e strong.
Mixatelo con un pizzico di sangue cherokee. Non necessariamente nativo americano originale però, non si tratta di un sacrificio rituale.
Fate poi un bel salto nella Newyork a noi contemporanea: assaporate l’energia vibrante della “grande mela”, la forza che tende al cambiamento e quella che ti spinge a fare, a provare, a sfidare, nella città che “non dorme mai”.
Bene. Mettete tutte queste emozioni in un bagaglio, metaforico naturalmente, e partite con noi per il viaggio che ci porterà ad incontrare (e inseguito ad amare) Erin Wasson e la sua collezione di gioielli Low Luv.
Musa del designer Alexander Wang (enfant prodige della moda a stelle e strisce), Erin ha presentato per la prima volta la sua collezione durante la sfilata a/w 2008 dell’amico stilista, ottenendo un discreto successo.
Come del resto non rimanere affascinati da una collezione che racconta molto, attraverso un “intruglio” di simboli, di storie, di emozioni, che hanno come protagonista la bella modella texana, che ha messo tutta la sua vita e la sua anima nel progetto.
Affascinata soprattutto dal simbolismo delle culture native amaricane e medio orientali e convinta del forte potere emblematico che oggetti diversi riescono ad evocare in base alle differenti esperienze, Erin ha giocato con i loro vari segni, caricandoli di nuovo significato, di nuova verve.
Da questo mix, è nata una collezione di monili dall’aria antica. Di bronzi, argenti e ori, declinati con un sapore vagamente vintage ed etnico insieme.
Polsini tutti puntellati di borchie, collane da cui pendono teschi port-boneur e scaccia malocchio, pezzi che fondono punk e fascino mistico, delineano un nuovo linguaggio, un nuovo modo di definire la propria appartenenza, di intendere i gioielli. Più intimo e più legato alla propria essenza interiore.
E ancora. Anelli robusti, collane e bracciali che esaltano crocifissi placcati in oro e argento, scarabei, armature dal sapore medioevale che avvolgono il corpo, resti animali trasformati in preziosi oggetti da esibire, compongono una collezione che affascina per la sua capacità di evocare inconsce paure e segreti; le stesse che da secoli le diverse culture cercano di scacciare attraverso il loro intenso patrimonio simbolico.
Attenzione però: non c’è una religione certa o una scelta imposta nella collezione di Erin. Ma, la voglia semplice e schietta di offrire qualcosa in cui credere.
Da esibire con fierezza e determinazione.
Proprio come la sua.