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nss New York Fashion Week FW19 Awards

And the winner is...

nss New York Fashion Week FW19 Awards And the winner is...

La New York Fashion Week dedicata al womenswear FW19 è ormai finita. Tante le proposte che si sono alternate in questi giorni, pochi i nomi di grandi rilievo e ancora meno, come sottolinea Cathy Horyn su The Cut, le collezioni realmente interessanti o rilevanti sulle passerelle. Un segnale che conferma lo sgretolamento del potere della moda americana a vantaggio di quella europea, ormai vero arbitro di stile internazionale. Se on stage le idee latitano la soluzione che molti designer hanno adottato è quella di trasformare le sfilate in happening. Infatti, quest’anno a vincere è il format concerto rock con Lil Pump che si esibisce da Philip Plein, con i modelli che fanno stage diving come è successo da Telfar o che cantano a squarciagola inni grunge, come nel tributo a Courtney Love e alla sua band Hole visto da Batsheva. Sul piano strettamente stilistico, si registra un accentuarsi sempre più estremo di due opposti: da un lato il raffinato minimalismo intellettualoide di The Row, Helmut Lang o Proenza Schouler; mentre dall’altro ci sono gli strampalati, ma accattivanti, virtuosismi di Vaquera o Tomo Koizumi. La terza via per il successo è rielaborare il passato, quello altrui, come ha scelto di fare Marc Jacobs citando Cristobal Balenciaga e Yves Saint Laurent, o il proprio, come Tom Ford che ha riproposto le sue creazioni anni ’90 realizzate per Gucci.

And the winners are...

 

Miglior Show: Tom Ford

La preoccupazione per tutto quello che sta succedendo nel mondo  ha spinto Tom Ford a realizzare una collezione sartoriale, misurata, basata sui codici dell’eleganza degli anni ’90, gli stesso che hanno reso famoso il designer quando lavorava da Gucci. È un guardaroba fatto di ampi e avvolgenti coat, long dress dalle profonde scollature decorate da catene, ma, soprattutto, da raffinati tailleur pantalone di ispirazione maschile, resi sensuali dalle camicie sbottonate e dal raso e il velluto. Look monocromatici resi ancora più speciali da una palette che alterna rosso, viola, nero, toni boschivi, sfumature di grigio e azzurro pastello. Quando si dice la classe non è acqua.

 

Miglior attore non protagonista: The Row 

Parole chiave: pulizia, minimalismo e palette naturale. Le gemelle Olsen a capo di The Row riescono anche questa volta a confermare la loro identità, l'amore per l'esagerazione che non sfocia nell'eccesso, l'oversize che diventa sinonimo di arte e femminilità. 

 

Miglior rivelazione: NPC

Volt, puffy, urban style e marsupi. NPC è la rivelazione di questa NYFW proprio perché ha dimostrato di saper mescolare con intuito e gusto una serie di trend street, mescolando tessuti e nuance differenti come solo un new talent con uno sguardo verso il futuro sa fare. Il must have? Senza dubbi la sacca tracolla over. 

 

Miglior Sneaker: John Elliott x Nike LeBron Icon Gold 

Impossibile non averle notate durante il suo show: sono le nuove Nike LeBron Icon disegnate  dal designer californiano. Una sneaker ideata per il lifestyle ma d'ispirazione basketball caratterizzate da una tomaia traslucida in oro con dettagli bianchi, un mini Swoosh sul davanti e logo Nike Air sulla linguetta. 

 

Miglior Location: Oscar de la Renta 

All'interno di un giardino ricco di piante, fiori e colori, sfilano le modelle lasciandosi alle spalle una incantevole chiesa, imponente e romantica, proprio come la collezione FW19.

 

Miglior performance: Philipp Plein

Dopo aver sfilato per Philipp Plein, il noto rapper americano, Lil Pump, si è lanciato in una super esibizione live davanti i guests dello show insieme al cantante colombiano Maluma