Mode en module: giochi di ruolo in bilico tra moda e design
15 Dicembre 2010
Il progetto Mode en Module riunisce le mie due nazionalità preferite in assoluto: quella inglese e quella svedese.
Avendo un debole per i nordici e passando quindi la maggior parte del mio tempo col naso all’insù in attesa di buone nuove, non posso che esultare di fronte alle creazioni di questo duo.
E quando i background lavorativi che si fondono sono quelli di un graphic designer e di una fashion designer, i risultati finali non possono che essere come minimo interessanti.
Specializzati nella produzione di accessori, nella campagna per la P/E 2011 Matthew Gill (UK) e Ann Nelving (SE) ci deliziano con testimonial femminili dai capelli rossi e ed esili modelli dagli occhi azzurri.
La loro produzione è caratterizzata da una forte sperimentazione sia per forme che per materiali – entrambi inaspettati e quasi spiazzanti nell’uso che ne viene fatto. Le silhouette di collane e bracciali prendono leggere svolte fetish, quasi bondage, arrivando ad avvolgere il corpo oltre che ad adornarlo semplicemente. Pelle e gomma si alternano, lasciando posto anche a metalli più o meno preziosi.
Un aggettivo per definire questo progetto? Permettetemi di usare l’odiatissimo e inflazionatissimo CONCETTUALE.
Mi gioco il jolly, ma solo perché in questo caso credo renda bene l’idea: dietro ciascun pezzo si nascondono infatti manipolazioni estetiche fatte apposta per provocare echi, ricordi, associazioni mentali sia in chi guarda che in chi viene guardato.
Piccoli oggetti d’uso quotidiano, forme rubate alla natura ma anche ad artefatti umani – penso ad architettura e design. Tutto diventa motivo d’ispirazione e rinasce sotto forma di pendente, bracciale, collana, spilla. Innegabile su questo aspetto l’influenza della visione personale di Gill.
Dinamicità e polivalenza sono le loro virtù più apprezzabili.
La bellezza grezza e quasi inconsapevole a cui danno voce è ciò che ci consente di promuovere a pieni voti le creazioni della coppia Gill-Nelving.