Tutte le ispirazioni dietro la collezione Versace SS18

Per qualcuno il passato è heritage, tradizione, per qualcun altro è dna (del marchio), ma per Donatella Versace è molto di più. È famiglia. È il sangue che le scorre nelle vene.

Il suo legame simbiotico col fratello ha plasmato la sua vita e, soprattutto, la sua idea di moda e stile.

Così sembra naturale vedere nella proposta SS18 riproposti i capi cult anni delle collezioni disegnate da Gianni: Vogue, Warhol, My Friend Elton, Icons, Baroque, Animalia, Native Americans, Tresor de la Mer, Metal Mesh, Butterflies.

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“Le creazioni di Gianni sono di grande ispirazione anche oggi, sono state le ragazze, le It-girl a chiedermi i capi originali. [Lo show] non vuole essere una rivisitazione nostalgica degli archivi, ma la chiave di lettura contemporanea del brand, dei suoi codici, anche per far conoscere il genio di Gianni anche alle nuove generazioni”.

E come omaggiare la creatività di un genio della storia della moda?

Per Donatella la risposta è far rivivere, anche per pochi minuti, gli anni ’90, una delle epoche d’oro della Maison.

In sottofondo George Michael canta Freedom.

In passerella Cindy Crawford, Carla Bruni, Naomi Campbell, Claudia Schiffer ed Helena Christensen in posa come nei mitici scatti di Richard Avedon.

Davanti a loro, ancora bellissime, si alternano le ragazze di oggi, da Kaia Gerber (figlia della Crawford) a Vittoria Ceretti, dalle sorelle Hadid a Kendall Jenner che indossano abiti iconici come le stampe barocche della FW 1991, le conchiglie e le stelle marine della SS92 o l’omaggio alla pop di Warhol della SS91.

Versace ci riporta in dietro nel tempo, senza scadere nella nostalgia e, nel front row standing ovation di tre tra i più bravi designer del momento Pierpaolo Piccioli di Valentino, Anthony Vaccarello di Saint Laurent e Alessandro Michele di Gucci.