ContentExchange è la prima piattaforma di scambio per immagini prodotte da influencers
Un Google Images ad hoc per i brands che hanno bisogno di contenuti web
14 Aprile 2017
Che l'Influencer sia ormai un lavoro riconosciuto non è una novità – nonostante qualcuno ancora si domandi cosa facciano e perché vengono pagati- ma oggi questa figura che popola i vostri social ha raggiunto un ulteriore livello di professionalità e visibilità.
A rendere possibile questo salto di qualità è stato ContentExchange di Style Coalition, un'agenzia di immagini digitali che concederà in licenza migliaia di immagini create da bloggers e influencers ai brands che hanno bisogno di contenuti "instagrammabili" per i loro canali web.
Il progetto è presentato da Yuli Ziv, fondatrice e amministratrice delegata del marchio che nel 2008 ha lanciato Style Coalition, un'agenzia specializzata in Influencer Marketing e Native Advertising che vanta collaborazioni con Chanel, Marc Jacobs e Guess, Yuli Ziv ha spiegato quali sono i benefici di questa piattaforma di contenuti digitali "amatoriali", soprattutto per i piccoli brands:
"Smaller brands can no longer afford many of the influencers, and bigger brands just simply need more and more content for all their social channels and their web site. There is that pressure to have a lot of content", ha dichiarato la fondatrice durante un'intervista per WWD, aggiungendo "Premium custom content becomes expensive; it’s a lot to produce and there’s no alternative".
All'inizio la piattaforma avrà a disposizione 10.000 immagini provenienti da venticinque influencers con un numero di followers da 200.000 a 2.3 milioni. Il costo del servizio dipende da alcuni fattori, ad esempio il raggio d'azione – entro gli Stati Uniti o su scala mondiale –, la durata dell'utilizzo dell'immagine - da un mese a tre anni – e anche in che modo il brand intende usarla. Si parte da un prezzo base di 299 dollari, ma può arrivare fino a migliaia di dollari in base alle esigenze del brand. Le immagini sono organizzate in due macro categorie, "lifestyle", che include contenuti a tema cibo, arredamento, casa, viaggi, bellezza e così via, in cui l'influencer non appare, mentre nella seconda categoria, che riguarda soprattutto moda e beauty, la figura dell'influencer è centrale.
Si tratta di una piccola rivoluzione per quanto riguarda il ruolo degli influencers all'interno delle strategie online di vendita e marketing dei brands. Non solo il loro contributo viene ufficialmente e pubblicamente riconosciuto, ma i contenuti da loro prodotti possono dare vita a una rete di immagini mirate a cui tutti i brands possono attingere (...)
ContentExchange può quindi costituire una fonte immediata e accessibile di contenuti efficaci per tutti quei brands che non possono permettersi i costi di produzione di materiale digitale ex novo o di assumere influencers, ma anche per i marchi affermati che hanno continuamente bisogno di materiale per i loro canali web. Non solo, anche i creatori di questi contenuti godranno di benefici, guadagnando il 75% per ogni immagine in licenza e disponendo di una nuova risorsa di guadagno che monetizza la loro immagine. Si tratta di una piccola rivoluzione per quanto riguarda il ruolo degli influencers all'interno delle strategie online di vendita e marketing dei brands. Non solo il loro contributo viene ufficialmente e pubblicamente riconosciuto, ma i contenuti da loro prodotti possono dare vita a una rete di immagini mirate a cui tutti i brands possono attingere, con un notevole risparmio di tempo e costi. L'unico dubbio che sorge è quanto questo nuovo sistema possa essere effettivamente efficace per conquistare i clienti.
La chiave del successo degli influencers sta nel creare un legame con i propri followers attraverso le loro immagini dall'effetto "casalingo" e personalizzato, fattore che viene a mancare se tutti i brands iniziano a utilizzare le stesse immagini – per quanto numerose – da un'unica fonte.