La quotidianità disturbata di Andrea Aggradi in The Relations
T.O.C. è il progetto fotografico curato da Andrea Gandini e presentato su Edicola
15 Aprile 2017
Andrea Aggradi, da sempre attratto da un linguaggio realista e crudo, incentra i suoi lavori sulla componente ripetitiva della sua quotidianità. Le immagini scattate con il cellulare sono per l’autore un modo per ricordarsi di avere svolto delle semplici azioni quotidiane, controllando a posteriori, di aver svuotato il posacenere, chiuso i rubinetti del gas e dell’acqua e chiuso a doppia mandata la porta prima di uscire di casa.
T.O.C. è uno sguardo di sfuggita nella sua vita quotidiana, una caleidoscopica rappresentazione di un’intimità disturbata. Andrea rifiuta ogni identificazione con il ruolo di “artista” e queste immagini hanno una funzione di memoria incancellabile.
Non sono fotografie, ma immagini. Note. Appunti.
Lo abbiamo intervistato in occasione dell’uscita del suo progetto fotografico T.O.C. curato da Andrea Gandini, sulla seconda issue di Edicola.
#1 Qual è la prima immagine che ti viene in mente quando senti la parola "relazioni"?
Problemi.
#2 Come definiresti la relazione che intercorre tra creatività e web?
La velocità in generale può lasciare poco tempo per metabolizzare, integrare e comprendere le informazioni. Per una persona come è più facile arrivare a leggere una rivista come la vostra grazie al web. Ma io ho 46 anni e in fondo uso il web come la televisione. Passivamente.
#3 Cosa c’è di veramente tuo in questo progetto?
Nel caso del progetto T.O.C. in effetti mi sono messo a nudo davanti ad un pubblico. Ma non è cambiato nulla rispetto alla mia vita di tutti i giorni. Il mio quotidiano è scandito da questi rituali. Non l’ho mai nascosto. Per chi mi conosce non è stata una sorpresa. E’ un’evidenza. Sono io.