Il potere evocativo delle edicole
Dai chioschi alle ape car
14 Settembre 2022
L’edicola è stato per lungo tempo uno strumento di divulgazione culturale unico, un motore politico a tutti gli effetti. L’esistenza dei chioschi ha reso popolare il genere giallo e la fantascienza, tenendo impegnate le menti di studenti e giovani ragazzi e, allo stesso tempo, ha reso accessibile un'informazione sull’attualità a persone di ogni età e appartenenti a diversi ceti sociali. Ci si comprava il giornale, le caramelle, si facevano quattro chiacchiere, ci si scambiavano piccoli favori e si attingeva a immaginari altrimenti inaccessibili. Gran parte delle conversazioni, dei topic o dei trend nasceva proprio fra gli scaffali delle edicole. La carta aveva un peso specifico che il digitale, per quanto si sforzi di replicare sembianze e motivi del cartaceo, non riesce - e forse non vuole - a emularne la potenza evocativa.
Ridimensionata l’autorevolezza della carta stampata, si è persa anche l’abitudine di passare in edicola una volta al giorno e di lasciarsi ispirare da delle pagine e delle penne di riferimento. Prima i blog, poi i social, gli influencer, youtuber e infine tutta la generazione di content creator hanno rimpiazzato quei punti di vista che avevano il bisogno di trovare una loro dimensione sulla carta. E il chiosco è passato di moda, archiviato tra le specie in via di estinzione, insieme alla drogheria di strada e alla portineria del palazzo. Negli ultimi anni la progressiva crisi dell’industria editoriale ha impresso una serie di ricadute su tutto il comparto economico, di cui un fenomeno evidente in Italia è la chiusura di quasi quattro edicole al giorno. Molti giornalai sono stati costretti a chiudere i battenti, altri resistono ancora fra tante difficoltà, altri ancora ripensano la propria attività integrandola con prodotti non tradizionali o trasformandola in hub di servizi a supporto della cittadinanza, della cultura e del turismo.
Se a Milano e a Parigi hanno cominciato a fare la loro comparsa edicole ibride e rivisitate nel layout, la questione è indicativa di un bisogno di voler ancora esplorare spazi e tempi che la realtà contemporanea tende a ridurre troppo frettolosamente a forme di immediato intrattenimento, privandole della loro dimensione più poetica. L’idea di quartiere, di aggregazione e di un comune terreno di riflessione che non si soffermi sul numero prestabilito di caratteri o di analytics è, forse, da interpretare come una remota necessità dell’uomo contemporaneo. Cambiata profondamente nella sua funzionalità e nella sua proposta esperienziale, quella dell’edicola e del chiosco è oggi il luogo che ha fatto della resistenza il suo manifesto narrativo in risposto a una realtà contortamente leggera. La carta che le edicole si apprestano a difendere costituisce, forse, uno degli ultimi baluardi del concetto di approfondimento. Al riparo, magari, da tutto quel rumore prodotto dai media che hanno rinunciato alla sinestesia della carta. L'edicola, con tutto il suo fascino, è anche il luogo scelto per festeggiare i dieci anni di nss magazine. Dal 20 al 29 settembre, in Piazza XXIV Maggio 1 a Milano, festeggeremo nssx con un pop-up in cui 10 brand, media e creativi che hanno fatto parte della storia del magazine presenteranno le tee create per festeggiare una decade di nss magazine.