OnlyFans cambia idea, non vieterà i contenuti espliciti
Una scelta motivata dalle proteste di creator e utenti
20 Agosto 2021
UPDATE 25.08.21: Dopo la notizia di pochi giorni fa e le relative polemiche, OnlyFans ha già fatto marcia indietro. Tramite il proprio account Twitter il sito ha infatti annunciato di non voler più vietare i contenuti espliciti nell'ottica di un supporto costante alla propria comunità di creator. "OnlyFans è sinonimo di inclusione e continueremo a fornire una casa a tutti i creatori" si legge nel comunicato, che verrà seguito a breve da una comunicazione ufficiale inviata ai content creator attivi sulla piattaforma.
La decisione arriva in seguito alla moltitudine di feedback negativi piovuti su OnlyFans dopo aver comunicato la propria scelta. In molti inoltre avevano minacciato di esser pronti ad abbandonare la piattaforna in favore di Fansly, capace negli ultimi due giorni di registrare circa 4.000 nuovi utenti all'ora con crash continui del sito ufficiale per l’elevato traffico.
20.08.21: Allo stato attuale non è nota la natura di questo dietrofront da parte della società, che dovrà pure fare fronte ai commenti negativi da parte di moltissimi utenti, sia sex worker che coloro che sono iscritti ai loro contenuti. Su Twitter, infatti, sotto lo stesso annuncio un numero importante di persone ha affermato che non ritornerà su OnlyFans in seguito all’intera vicenda, che certamente rimane confusa agli occhi di tutti; al suo posto, ormai la nuova piattaforma per tale categoria di contenuti è Fansly, la quale sta registrando una crescita sorprendente nelle iscrizioni. Negli ultimi due giorni si contano circa 4.000 richieste all’ora, con crash continui del sito ufficiale per l’elevato traffico.
OnlyFans ha annunciato, in un clamoroso passo indietro, che a partire da questo ottobre vieterà la pubblicazione di contenuti sessualmente espliciti sulla propria piattaforma. La mossa è motivata dalla ricerca di nuovi investitori, che ha incontrato numerosi ostacoli proprio a causa della natura pornografica di molti dei contenuti per cui OnlyFans stesso è diventato celebre. Come illustrato da Dan Primack di Axios, infatti, molti fondi d’investimento privati non possono investire in progetti che riguardano contenuto per adulti in base ai termini dei propri accordi di partnership mentre la preoccupazione sulla potenziale presenza di profili di minorenni e l’associazione della piattaforma al sex work appaiono un ostacolo per l’acquisizione di nuovi partner e investitori. Questa nuova policy però ha suscitato le proteste dei creator di contenuti espliciti oltre che degli iscritti in quanto OnlyFans ha conosciuto un incredibile successo negli ultimi anni proprio perché ha rappresentato uno spazio sicuro in cui il sex work veniva de-stigmatizzato e reso meno pericoloso.
Un conflitto di valori
Come Axios fa notare nella sua analisi, basandosi sui dati finanziari di OnlyFans, «qualunque azienda che ha tassi di crescita come quelli di OnlyFans dovrebbe essere in grado di trovare grandi investitori nel giro di pochi minuti». Eppure così non è stato, nonostante le proiezioni degli analisti che indicavano una net revenue di 1,2 miliardi di dollari nel 2021 che sarebbe cresciuta a 2,5 miliardi nel 2022. Eppure nel campo degli investimenti la questione della reputazione sembra essere ancora qualcosa di centrale. Ma è dal punto di vista del pubblico che la questione non torna: oltre a diventare uno dei più importanti fenomeni della cultura digitale degli ultimi anni, infatti, OnlyFans era stato da sempre molto apprezzato per aver normalizzato il lavoro dei sex workers, dando loro una fonte stabile e legale di reddito, offrendo nel contempo ad artisti e testate indipendenti la possibilità di ampliare l’ambito dei contenuti editoriali rendendoli più espliciti, come ad esempio nss magazine ha fatto con la sua Digital Cover N.05, intitolata BODY e pubblicata originariamente su OnlyFans. La decisione di bannare i contenuti sessualmente espliciti, dunque, è apparsa come un tradimento a moltissimi utenti che, come un utente di Twitter ha fatto notare, «non sono lì per vedere video di cucina e pubblicità» ma proprio per la natura esplicita dei contenuti dell’app.
Rimane comunque un importante appunto da fare: nella sua dichiarazione di qualche giorno fa, infatti, l’azienda ha detto che mentre i «contenuti sessualmente espliciti» sarebbero stati bannati, i creator avrebbero potuto continuare a postare foto contenenti nudità – uno statement ambiguo ma che probabilmente vuole stabilire una distinzione fra le semplici foto erotiche che molti dei creator postano e i contenuti più chiaramente pornografici che ritraggono atti sessuali veri e propri. Anche se i contenuti NSFW più “soft” potrebbero rimanere, dunque, rimane il rischio di replicare gli effetti del porn ban di Tumblr del 2018, che portò la piattaforma a perdere quasi un terzo dei suoi utenti nel giro di pochi mesi. Va comunque detto che nell'ultimo anno la piattaforma di OnlyFans era andata sempre più "gentrificandosi" accogliendo star e celebrity varie che pubblicano forse contenuti al massimo molto suggestivi ma mai davvero espliciti o addirittura del tutto diversi e safe-for-work come video di backstage, lezioni di cucina e di aerobica o messaggi speciali per i fan. Non a caso l'account Instagram della piattaforma è diventato oggi più una vetrina dedicata a creator come DJ, chef, personal trainer e influencer che lodano l'inclusività e la positivity di OnlyFans - un'operazione che fa pensare a una sorta di soft rebranding dell'app.
Le conseguenze del ban
Il rischio che OnlyFans corre adesso è dunque quello di perdere in popolarità – un rischio alto considerato come in questi anni siano apparse piattaforme analoghe come JustForFans, Unlockd e AdultNode verso cui molti dei creator di contenuti più espliciti potrebbero ora dirigersi in massa. Senza menzionare come se il sex work era l'ambito da cui OnlyFans era partito, ora la piattaforma potrebbe rischiare di diventare un canale attraverso cui influencer e celebrity varie speculano direttamente sulla curiosità dei propri fan - una sorta di Instagram a pagamento. Il cambiamento culturale che OnlyFans ha innescato, infatti, è andato oltre OnlyFans stesso, ha cambiato la maniera in cui il pubblico consuma contenuti espliciti online e ha creato un intero ecosistema economico troppo strutturato per non resistere al ban. Piuttosto, come ipotizzato da TechCrunch, questo ban potrebbe rappresentare una grande opportunità per introdurre le criptovalute nell’industria del porno.
PornHub, ad esempio, fu il primo nel 2018 ad accettare pagamenti in criptovaluta per i suoi servizi premium – un tipo di pagamento che è diventato obbligatorio ora che Visa e MasterCard hanno detto addio alla piattaforma l’anno scorso. Nel frattempo alcune criptovalute ad hoc sono state create ma senza troppo successo, ed è proprio per questo che, senza la competizione di OnlyFans, si potrebbe stare creando un nuovo spazio nel mercato pronto a essere conquistato da chi capirà come semplificare e rendere più sicuri i pagamenti tramite criptovaluta. Proprio come la presenza di OnlyFans normalizzò il sex work nel 2016, oggi la sua assenza potrebbe normalizzare una più larga accettazione della criptovaluta nella cultura digitale mainstream.