Il Labirinto della Masone
Lo straordinario parco culturale di Franco Maria Ricci in provincia di Parma
02 Giugno 2019
Nella mitologia il labirinto è ha diverse connotazioni di significato a seconda dell’epoca e della società di cui stiamo parlando. Per i greci, ad esempio, era simbolo di potere e poteva nascondere nel suo cuore il mostruoso Minotauro, il famoso essere metà uomo e metà toro; nel medioevo era legato alla simbologia religiosa mentre nel Settecento rappresentava la gioia del perdersi e del ritrovarsi. In Italia, a Fontanellato, un borgo in provincia di Parma ricco di storia e arte, tutte queste idee sono riunite nel Labirinto della Masone. Progettato da Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, il dedalo è nato dalla volontà dell’editore Franco Maria Ricci:
“Da sempre i Labirinti mi affascinano. Insieme ai Giardini, sono tra le fantasie più antiche dell’umanità. Il Giardino, o Eden - così bello che Adamo ed Eva, freschi di creazione, continuavano a stropicciarsi gli occhi - incarna l’innocenza e la felicità; il Labirinto è, invece, una creazione del Potere e una fonte di turbamenti. Riflette la perplessa esperienza che abbiamo della realtà. Sognai per la prima volta di costruire un Labirinto circa trent’anni fa, nel periodo in cui, a più riprese, ebbi ospite, nella mia casa di campagna vicino a Parma, un amico, oltreché collaboratore importantissimo della casa editrice che avevo fondato: lo scrittore argentino Jorge Luis Borges. Il Labirinto, si sa, era da sempre uno dei suoi temi preferiti; e le traiettorie che i suoi passi esitanti di cieco disegnavano intorno a me mi facevano pensare alle incertezze di chi si muove fra biforcazioni ed enigmi. Credo che guardandolo, e parlando con lui degli strani percorsi degli uomini, si sia formato il primo embrione del progetto che finalmente, nel giugno del 2015, ho aperto al pubblico”.
Il risultato di questo “sogno” è il più grande labirinto d'Europa, un intrico di percorsi in stile romano dalla pianta a forma di stella (ispirata alle città fortificate rinascimentali, come quella di Sabbioneta o Palmanova), con vicoli ciechi e piccole trappole. Al centro del Labirinto della Masone c’è una piazza di duemila metri quadrati contornata da porticati e ampi saloni che ospita concerti, feste, esposizioni e altre manifestazioni culturali. Su questa costruzione si affaccia una cappella di forma piramidale, ma ci sono anche una grande biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica, un museo, sede della casa editrice Franco Maria Ricci (circa 500 opere dal Cinquecento al Novecento) e molti spazi dedicati al ristoro come caffetteria o ristorante. Tutte queste opere architettoniche sono realizzate in mattoni a mano e hanno come punto di riferimento i grandi architetti del periodo della Rivoluzione Francese: Boullée, Ledoux, Lequeu e l’italiano Antolini.
La vera particolarità del Labirinto della Masone? Il fatto che sia circondato da piante di bambù, una pianta sempreverde amata da Ricci. Sono state piantate in questi anni più di 20.000 bambù e nel parco se ne possono trovare circa venti specie differenti. Per dare una maggiore coerenza dell’intero progetto, persino il pavimento a parquet degli edifici è stato realizzato con lo stesso materiale. Il complesso del Labirinto della Masone è aperto ogni giorno (ad esclusione del Martedì) dalle 10.30 alle 19.00. Il biglietto intero ha un costo di 18 € e offre l’accesso a tutto il complesso e alle collezioni d’arte. Per maggiori info visitate il sito ufficiale.