Vocal Fry e Upspeak sono i nuovi fenomeni social

Qualcuno lo trova irritante, altri pensano che renda più sexy.

Stiamo parlando di Vocal Fry e Upspeak, modi di parlare che, pur esistendo da diverso tempo, sono tornati prepotentemente attuali per colpa o merito del clan Kardashian.

Ma in cosa consistono?

Il Vocal Fry è simile alla voce bassa e gracchiante che si ha quando si è malati. È il registro vocale il più basso ed è prodotto da una chiusura della glottide allentata che permette all’aria di passare lentamente con un rumore di scoppio o di tintinnio di una frequenza molto bassa. Si verifica quando si scende al registro più basso e si parla al di sotto di 70 Hz.

Recenti studi hanno dimostrato che chi parla con questo registro risulti "meno competente, meno istruito, meno affidabile, meno attraente e meno coinvolgente", ma, ciononostante, il trend è diffusissimo, soprattutto tra i ventenni americani.

Negli anni ’60 per i gentiluomini britannici era simbolo della loro superiorità sociale e per Billie Holiday di blues; nel 1998 Britney Spears lo ha fatto diventare un fenomeno pop con la sua hit Baby One More Time; è una caratteristica dell’attrice Zooey Deschanel; ma le vere regine di questo uso della voce sono la signora West e le sue sorelle. Nel mondo del rap US il più grande fan del Vocal Fry è Lil Wayne, ma lo usano anche molti altri come A$AP Rocky, Future e Tyler, The Creator.

L’Upspeak o Valleyspeak, è quando si termina una frase dichiarativa in un tono sollevato. Questa tecnica ha la capacità di far suonare un'affermazione come una domanda.

Se nell’universo maschile è tipicamente etichettata come "voce gay", perciò poco diffuso, con qualche eccezione tipo George W. Bush; mentre le donne, soprattutto negli anni '70 usavano l'upspeak per sembrare gradevoli. L’inclinazione verso l'alto addolcisce una frase; offrendo piuttosto che imponendo un'idea.