Addio al rapper newyorkese Lil Peep
Poche ore prima del decesso scriveva su Instagram: “Quando morirò, mi amerete”
16 Novembre 2017
Si è diffusa questa mattina la notizia della morte del giovane rapper Lil Peep a soli 21 anni.
La notizia ha viaggiato veloce tweet dopo tweet, fino alla conferma ufficiale di Chase Ortega, il manager dell' artista, che su Twitter ha scritto: “Ho atteso questa telefonata per un anno, dannazione”.
Il decesso sarebbe avvenuto prima di un concerto a Tucson, Arizona e, anche se ancora non è stata rivelata la causa, in molti, tra i quali il quotidiano inglese Guardian, parlano di una sospetta overdose.
Gustav Ahr, vero nome del cantante (“Peep” era come la madre lo chiamava da bambino), dopo un’adolescenza travagliata, si era fatto notare sul web con i pezzi White wine e Girls, ma solo da poco aveva pubblicato il suo album d’esordio “Come Over When You’re Sober, Pt 1”.
Influenzata da My Chemical Romance e Blink-182, la sua musica era definita “emo-trap” e, sebbene trattassero temi oscuri come cocaina, suicidio, depressione, amori distrutti, l’obiettivo di Lil era “salvare la vita delle persone come è stata salvata la mia…A volte ti senti come se un artista parlasse direttamente con te. Questo è quello che cerco di fare con la mia musica. Cerco di pensare ai diversi problemi che le persone stanno avendo”.
Molte le reazioni commosse per la morte dell’artista.
“Peep aveva ancora molto da fare e mi ha costantemente ispirato: non mi sento bene, amico”, ha scritto Diplo.
Pete Wentz dei Fall Out Boys ha pubblicato “No, non Lil Peep”.
Post Malone, infine, lo ha ricordato con questo messaggio:
“Nel poco tempo in cui ti ho conosciuto sei stato un grande amico e una grande persona. La tua musica ha cambiato il mondo e nulla sarà più come prima. Ti amo amico, per sempre”.