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Sex Stories - Shelby du Jour presenta @alexandra_blair1

Una giovane donna forte ci racconta degli appuntamenti a New York e di un progetto chiamato Silk War

Sex Stories - Shelby du Jour presenta @alexandra_blair1 Una giovane donna forte ci racconta degli appuntamenti a New York e di un progetto chiamato Silk War

Sguardo accattivante, ma sincero, tanta passione, ma voglia di innamorarsi, un presente sorprendente e un futuro da scrivere. Questa è la storia della nuova protagonista di Sex Stories - Shelby du Jour che, giunta alla quarta feature, questa volta ha incontrato Alexandra Blair, una giovane donna con un mondo dentro, che vive facendosi travolgere dalla frenetica New York ma sopratutto dal suo più grande amore: la musica.

Tra un progetto di nome Silk War e i grandi classici di Bukowski, ecco Alexandra.

 

#1 Che cos'è The Silk War e da quanto tempo fai musica?

The Silk War è un progetto musicale su cui lavoro con James Mullen, dal giorno che l’ho incontrato. Dopo essere stati disillusi dalla scena musicale newyorkese, e non solo, abbiamo subito iniziato a scrivere: volevamo realizzare della musica cinematica, inebriante e triste che fosse profondamente onesta. Abbiamo deciso il nome, The Silk War, perché volevamo usare la parola "seta". James e io siamo sempre stati ossessionati da Sylvia Plath e, attraverso la lettura dei suoi poemi e diari, abbiamo scoperto che lei usava la parola "seta" numerose volte… in più volevamo introdurre un termine che fosse contraddittorio a primo impatto, così abbiamo pensato alla parola "guerra". Le “Silk Wars” sono stati dei conflitti realmente combattuti  dall'impero romano per accedere alle vie della seta e si racconta che queste guerre fossero combattute per portare il lusso alle donne, il che non poteva essere più fottutamente perfetto. Ora, il “lusso” per le donne fa meno riferimento al tessuto e più all'uguaglianza mente/corpo. Una guerra che viene combattuta ancora oggi.

 

#2 I tuoi testi sono belli - intime con un barlume di tristezza di fondo. Qual è il tuo processo di scrittura?

Grazie mille per averlo detto. Per la maggior parte, amo scrivere quando sono in hungover. Non necessariamente quando sono piena di rimpianti, ma quando sono illuminata dalla chiarezza del mattino dopo. Ho anche iniziato a scrivere solo della mia infanzia, nulla che abbia a che fare con l'amore. Scrivere canzoni d’amore può finire per essere così cliché, specialmente dopo una rottura e cerco sempre di evitarlo. Gran parte della mia ispirazione viene dalle musiche create da James e dai libri che leggo, per lo più classici - tutto da Nabokov, Simone de Beauvoir e Jean Paul Sartre, a Bukowski e, naturalmente, Plath. Leggo e scrivo ogni giorno, incessantemente. Alcuni giorni sono meglio di altri. Cerco di non sedermi e impormi di scrivere il miglior testo della mia vita, per lo più continuo a scrivere finché non mi fermo. E ho sempre il mio taccuino con me.

 

#3 In che modo la tua sessualità ha influenzato il tuo lavoro?

Immensamente. Essere una ragazza/donna che vive a New York mi ha insegnato molto sulla sessualità e su quanto sia importante avere una mente aperta. Mi rendo conto che il doppio standard relativo alle donne e il loro essere apertamente sessuali è purtroppo una realtà fin troppo comune. Fondamentalmente, credo che le donne possano essere animalesche nelle loro vite sessuali e avere ancora la capacità di innamorarsi, esattamente come gli uomini.

C'è un immenso potere nella sessualità femminile, e ne sono ossessionata. Ne adoro la violenza, la potenza, e amo scriverne a riguardo.

 

#4 Che cos'è l'amore per te? 

L'amore è umiliante e triste. È una delle poche emozioni che dobbiamo ancora capire a pieno. Lo odio a prima vista perché tende a generare della creatività e normalmente mi paralizza (specialmente quando non sono vicino alla persona di cui sono innamorata). Ma l'amore spinge in avanti e supplica e rende ridicoli tutti noi, e adoro questo suo lato.
Immagino di avere una relazione di amore/odio con l'amore.

 

#5 Come crei dei limiti salutari con te stessa e le persone intorno a te?

Questo è sfortunatamente qualcosa che non ho ancora imparato a fare. Crescendo come figlia unica, tendo a voler essere la cosa più importante per chi mi circonda e per il quale nutro dell’affetto. Il miglior consiglio possibile che posso dare è di trascorrere molto tempo da sola e di lavorare in modo creativo, costantemente. In questo modo si può essere in grado di accettare anche le altre persone per ciò che sono senza aspettarti il mondo da loro. O, almeno, senza aspettartelo da chiunque.

 

#6 La tua presenza scenica è molto autoritaria e accattivante. Come sfrutti questo potere? Vedi una differenza nella te sul palco e in quella fuori?

Mi piace esibirmi e, detto onestamente, passo così tanto tempo radicata nelle mie insicurezze che quando sono sul palco con del materiale che parla di queste, beh, mi sento potente e porto tutto questo in superficie, nella mia relazione con il pubblico. Questa è la grande differenza tra la me sul palco e la me fuori scena. Ho molta più fiducia in me stessa, nel mio corpo, nei miei movimenti e riesco a non pensare… ma è una cosa che non riesco a trasportare nella vita reale. Sono sempre io però, solo la versione di me che ho sempre desiderato essere.

 

#7 Descrivi la scena degli appuntamenti a New York.

Inesistente. Gli appuntamenti a New York sono una cosa del passato, almeno in termini di ciò che la gente pensa sia "normale". Non si va al cinema, e non si ha una “infatuazione lenta e costante”. È veloce e tossico. Trovo che l’avere degli appuntamenti a New York, dopo un pò che ci hai a che fare, ti spinge a trovare una persona che ti capisca al volo. Il voler stare con qualcuno solo per la sua bellezza o perchè è sexy è una cosa che stanca rapidamente.

 

#8 Come ti vedi tra 5 anni?

Sono il tipo di persona che vuole tutto, quindi immagino tutto? Se potessi cambiare la vita di una persona facendole sapere che qualcun altro si sente come lui beh, mi sentirei di aver fatto il mio lavoro. Voglio anche una grande piattaforma per diffondere il nostro messaggio. Voglio essere politicamente coinvolta. Voglio tutto.