Dai video di Fabri Fibra al successo di "Torino": l'ascesa di Cha Cha
Uno dei volti della nuova generazione del rap italiano si racconta
30 Luglio 2019
Se cercate il nome di Cha Cha su Google sono ancora pochi i risultati veramente rilevanti che vi compariranno davanti agli occhi. Ma basta aprire YouTube e digitare la parola Torino per farsi un'idea più precisa dell'artista che avete davanti. Superati i tre milioni di visualizzazioni, il video del brano più noto del rapper torinese evidenza fin da subito due dei suoi tratti caratteristici. Innanzitutto una connessione profonda e unica con la propria città d'origine, protagonista delle barre di Cha Cha come nei migliori esempi di rap americano; e poi un'attitudine decisamente fashion, in equilibro tra capi decisamente street e brand più high, una scelta che ricorda un po' il Ghali degli esordi.
Non è quindi un caso che Cha Cha sia stato scelto come uno dei volti dell'ultimo progetto di Foot Locker, Festival Drop, una nuova collezione di sneaker dai colori forti e dalle silhouette audaci perfette da indossare durante uno dei tanti festival estivi che animano l'estate europea.
Abbiamo colto l'occasione per fare qualche domanda a Cha Cha, che ci ha raccontato dei suoi inizi da ballerino, del suo rapporto con Paola Zukar, "la signora del rap italiano", e di quel videomessaggio di Sfera Ebbasta che gli ha cambiato la vita.
#1 Sei stato scelto da Foot Locker per la campagna che celebra gli artisti emergenti più promettenti. Qual è il tuo rapporto con le sneaker e più in generale con la moda? Il look giusto fa la differenza sul palco?
Sono sempre stato un amante delle sneaker. Prima di cantare ero un ballerino e nell'ambiente della street dance la calzatura è importantissima sia per una questione di feeling (poter ballare al 100% della comodità fa la differenza), sia per un fattore puramente estetico. Vivendo questa cultura street ho iniziato ad appassionarmi anche allo streetwear ed ora seguo attentamente le uscite di un sacco di brand. Sono dell'idea che il look giusto possa fare la differenza sul palco, il live è una festa, non ci puoi andare vestito come andresti al supermercato. Avere il giusto outfit ti aiuta ad avere la giusta attitudine.
#2 C’è stato un momento preciso in cui ha capito che era arrivato il momento di scrivere canzoni?
Il primo impulso ad iniziare a scrivere è arrivato nel 2015. Stavo ascoltando Julian Ross Mixtape di Izi, mi ricordo che durante l'ascolto pensavo a qualcosa tipo: "Che figata, sarebbe bello provare a scrivere" ma non mi sono preso sul serio, non ero ancora pronto. Ho continuato ad ascoltare tanta musica, poi un anno dopo, per una serie di coincidenze troppo lunghe da spiegare, sono finito ad aiutare un gruppo di ragazzi che faceva musica (quella che è oggi la 35 Gang). Anche loro hanno iniziato a dirmi “Perché non inizi a scrivere anche tu, hai una bella voce". Inizialmente cercavo di sviare poi la voglia di provarci era troppa e così ho iniziato a scrivere.
#3 Come è avvenuto l’incontro con Paola Zukar e che ruolo ha avuto e ha tuttora nella tua carriera?
Ho incontrato Paola Zukar nel 2009 sul set del videoclip di Tranne Te di Fabri Fibra. In quel periodo lavoravo come ballerino e ho preso parte alle riprese del video. Da lì siamo sempre rimasti in contatto, si è creato un rapporto di amicizia che è durato negli anni, lei è una persona fantastica sempre super disponibile. Quando ho iniziato a scrivere nel 2016 spesso chiedevo consigli a lei, ed è una delle poche persone che ha una versione più grezza del mio primo singolo, Torino. Paola si è affezionata da subito al progetto ed ha aiutato/aiuta me ed il mio gruppo, la 35 Gang, con un sacco di consigli che si sono rivelati fondamentali per la nostra crescita, oltre ad essere la nostra editrice.
#4 A cosa ti ispiri quando componi?
Solitamente il mio processo di ispirazione inizia dal beat, attraverso le emozioni che trasmette cerco poi l'elemento o il contesto a cui ispirarmi, che può essere davvero qualsiasi cosa. Io non sono uno che scrive senza beat e non amo scrivere su type beat, quindi cerco sempre di lavorare con il mio produttore Br1 per seguire la nascita di ogni singolo suono.
#5 Quali sono gli artisti che ritieni un punto di riferimento?
Sono molti gli artisti che ritengo un punto di riferimento, non sono uno di quegli artisti anti fan del rap italiano. Se devo dire i più incisivi per la mia carriera artistica Fabri Fibra è da sempre il mio riferimento principale, ho iniziato ad ascoltare il rap grazie a lui e lo ritengo un mostro sacro del rap italiano. Poi sicuramente ci sono Marracash e Gue Pequeno. Della nuova scuola Sfera Ebbasta è un mio punto di riferimento, l'ho visto partire dal basso ed arrivare in cima, è da stimare per quello che sta facendo per tutta la scena italiana. Inoltre in qualche modo c'è una connessione particolare con lui: ho deciso di lasciare il lavoro e di dedicarmi solo alla musica in seguito ad un suo videomessaggio di stima nei miei confronti, che ha pesato tantissimo sulla mia scelta. In quel periodo della mia vita mi trovavo come in una bolla, lavoravo 10 ore al giorno fuori casa in un negozio di una catena commerciale mentre il mio primo brano girava ovunque, ricevevo un sacco di messaggi di affetto, avevo un sacco di domande per la testa, non sapevo bene cosa fare ma quando è arrivato quel messaggio mi sono deciso a mollar tutto e a concentrarmi al 100% sulla musica. Come altri nomi sicuramente Izi per il motivo che ho spiegato prima e Tedua perché lo ritengo un poeta moderno.
#6 Come vedi l’attuale scena rap e trap italiana, in quale direzione sta andando?
La scena rap e trap italiana è in un momento di forte espansione, ma bisogna stare attenti a cosa si mette sotto i riflettori, io sono contro la censura ma penso che ci sia anche un limite alla decenza, soprattutto in un genere molto seguito dai ragazzini. Detto questo il momento è positivo, penso che si stiano superando barriere che fino a qualche anno fa sembravano insormontabili, tanti giovani e non si appassionano sempre di più al genere e questo fa sì che cresca sempre di più. Ne vedremo delle belle.
#7 Dopo molti singoli arriverà anche un album?
Sicuramente in programma c'è un album, ma non ho ancora iniziato ufficialmente i lavori. Dopo l'estate ci saranno un sacco di novità quindi non resta che avere ancora un po' di pazienza per il primo disco, arriverà al momento giusto.