Perché tutti stanno parlando di Billie Eilish
L'artista dall'immaginario dark che sta scalando le classifiche di tutto il mondo
12 Aprile 2019
Come sembra succedere molto spesso in un'industria musicale che viaggia ormai alla velocità della luce, che scova i suoi talenti sui social e con la stessa velocità con cui li trova li distrugge, c'è sempre un nome che per un periodo di tempo preciso sale alla ribalta della cronaca, e negli ultimi mesi quel nome è stato Billie Eilish.
Negli Stati Uniti è ovunque, passa da ospitate all'Ellen Show, da Jimmy Fallon e Jimmy Kimmel, a Sneaker Shopping con Complex, fino a festival come il Coachella, dove si esibirà questo weekend e anche il prossimo. Su Instagram ha 17,5 milioni di follower, e un seguito sempre più solido. In Italia la stiamo scoprendo ora, soprattutto dopo l'uscita del suo disco di debutto When We All Fall Asleep, Where Do We Go?, ma Billie Eilish resta un personaggio difficilmente inquadrabile.
Inizia così il turbinio che è la carriera di Billie: nel 2017 esce l'EP Don't Smile at Me, l'anno successivo Apple la nomina Newest Up Next Artist, e qualche settimana fa viene pubblicato l'album di debutto, When We Fall Asleep Where Do We Go?, che contiente i singoly Bury A Friend e You Should See Me In A Crown, in cima alle classifiche di mezzo mondo. Definire l'esatto genere musicale che fa Billie è piuttosto complesso, visto il gran numero di influenze e ispirazioni: Eilish è cresciuta ascoltando hip-hop e R&B, e questo è evidente nelle basi delle sue canzoni, ma come punto di riferimento ha spesso citato Lana Del Rey, un'influenza chiara soprattutto nei testi e in quel mood malinconico che le accomuna. Ascoltando Billie è difficile non pensare alla Lorde dei primi tempi, una voce esile, delicata, sussurrata, che quasi si nasconde dietro a basi lavorate e strutturate, andando a creare un contrasto forte - e vincente - tra una vocalità fortemente femminile e suoni più duri e pesanti. L'immaginario estetico di Billie è dark, a tratti gotico, Eilish sembra essere particolarmente affascinata dall'inconscio, dal mondo dei sogni e degli incubi soprattutto, i meandri della mente sono il labirinto in cui ama perdersi. Billie ha raccontato che quando scrive le piace indossare una maschera, diventare qualcun'altro, quando parla di morte, di uccidere e seppelire un amico, come fa in Bellyache, lo fa come il personaggio che si è creata, un personaggio che può dare voce a tutto ciò che pensa senza conseguenze.
E' qualcosa con cui convivo da sempre, per me non è nulla di particolare. Non ho mai voluto parlarne perché non volevo che fosse questa cosa a definire chi sono. Non volevo diventare 'Billie Eilish, l'artista con la sindrome di Tourette'. Parlandone però ho anche scoperto che molti dei miei fans ce l'hanno, il che mi ha fatto sentire a casa in un certo senso. Ho sentito che c'era un legame.
Basta dare un'occhiata ai suoi post su Instagram per farsi un'idea dello stile di Billie: tantissime stampe, silhouette oversized, logomania, colori fluo, anelli e collane sovrapposte, e soprattutto sneaker, tantissime sneaker. Una passione di cui Eilish ha parlato durante un episodio di Sneaker Shopping con Complex. A 11 anni va in un negozio di seconda mano, dove vede il primo paio di Nike Air Jordan della sua vita: è amore a prima vista. Nel tempo diventa una vera e propria collezionista, il suo modello preferito è l'Air Jordan 15 - una delle silhouette più odiate di sempre -, e lo scorso anno è apparsa in una campagna di Jordan Brand al fianco di Russel Westbrook e Don C. Secondo gli ultimi rumors, Billie sarebbe pronta a collaborare con Jordan alla realizzazione di una sneaker da donna.