Musk sta danneggiando Tesla?
Sempre più persone stanno prendendo le distanze dal marchio
07 Gennaio 2025
Anche se era abbastanza evidente che avesse tendenze politiche conservatrici, fino a poco tempo fa Elon Musk non era considerato così vicino alla destra statunitense. Negli ultimi sei mesi, invece, le sue posizioni politiche si sono allineate sempre di più a quelle di Trump, fino a diventare uno dei suoi più stretti collaboratori. Ad esempio, l’imprenditore statunitense ha investito decine di milioni di dollari nella campagna elettorale del presidente eletto, tanto da guadagnarsi un ruolo nella sua amministrazione – sarà a capo di un nuovo ente con compiti di consulenza inerenti alla riduzione delle spese delle agenzie federali. Inoltre, dopo aver acquistato Twitter, cambiandone poi il nome in X, Musk ha fatto diventare la piattaforma una sorta di “macchina di propaganda politica” della destra statunitense, riattivando tra le altre cose i profili di molte personalità controverse che erano stati in precedenza bannati. Tutto ciò ha reso Musk una delle figure più divisive del Paese. In questo contesto, molti conservatori stanno considerando di acquistare veicoli Tesla, mentre migliaia di progressisti che in passato li avevano guidati cercano ora di distanziarsi dal marchio. «Le mutate percezioni attorno a Tesla e al suo amministratore delegato sono un chiaro esempio di come i comportamenti di consumo possano essere politicizzati», precisa Bloomberg. Acquistare prodotti di determinati brand, infatti, è sempre più spesso un modo per prendere posizione, anche a livello politico. Più in generale, nell’ultimo decennio, a moltissime aziende viene chiesto – da parte dei consumatori più attenti – di schierarsi di fronte a molte tematiche politiche e sociali, come le questioni di genere o la crisi climatica.
Elon Musk is now openly supporting extreme fascist parties across Europe.
— John O’Brennan (@JohnOBrennan2) December 20, 2024
At what point will the EU use the Digital Services Act to definitively throw Musk and X out of Europe?
He is an acute threat to democracy and it is beyond time to act.
(X deleted this when I posted) pic.twitter.com/UrnzrvumZ8
Negli Stati Uniti per molti anni possedere un veicolo elettrico della Tesla significava essere – più o meno indirettamente – vicino all’area progressista e dalla parte dell’ambiente. Anche sul New York Times, la giornalista Eve Peyser ha confermato che «meno di un decennio fa, essere proprietario di una Tesla voleva dire avere un interesse per le auto elettriche, una discreta quantità di reddito ed essere preoccupati per il cambiamento climatico». Uno dei modi più creativi che alcuni proprietari di Tesla hanno trovato per prendere le distanze dal marchio è incollare nel cofano uno specifico adesivo. Il gestore di un negozio online specializzato in sticker ha raccontato al New York Times che nell’ultimo anno ha venduto 18mila adesivi di questo tipo, cioè pensati proprio per chi ha una Tesla e vuole mostrare di non essere allineato alle posizioni di Musk. Gli adesivi più popolari recitano «L’ho comprata prima che scoprissimo che Elon era pazzo», oppure «Anti Elon Tesla Club». Il fenomeno ha preso talmente piede che altri store hanno iniziato a proporre la versione opposta di questi sticker, indirizzati quindi a un pubblico conservatore – su uno di questi, ad esempio, si legge «L’ho comprata dopo aver scoperto che Elon è fantastico».
Come se la passa Tesla?
Recentemente Tesla ha annunciato di aver venduto quasi un milione e ottocentomila auto nel 2024, con un calo dell’1,1% rispetto al 2023. La notizia è rilevante perché è la prima volta dal 2011 che le vendite del marchio diminuiscono. Secondo gli osservatori, il calo delle vendite è dovuto principalmente alla concorrenza di aziende come General Motors, Kia-Hyundai, Volkswagen e BMW, che negli ultimi anni hanno prodotto veicoli elettrici più economici e accessibili. La principale concorrente della società di Musk è però la cinese BYD, che nel 2024 ha venduto 1,76 milioni di auto elettriche – poco meno di Tesla, che produce comunque quasi la metà di tutti i veicoli di questo tipo presenti negli Stati Uniti. Uno dei prodotti di punta di Tesla è il Cybertruck, un pickup commercializzato a partire dal 2023, con un design squadrato particolarmente riconoscibile. Di recente si è parlato molto di questo modello perché ne è esploso uno vicino all’ingresso del Trump Hotel di Las Vegas. All’interno del pickup c’era un uomo, che si sarebbe precedentemente tolto la vita; altre sette persone che erano nelle vicinanze sono rimaste ferite in modo non grave. Gli agenti della polizia di Las Vegas hanno trovato nell’auto contenitori pieni di benzina e altri combustibili, insieme a diversi mortai per fuochi d’artificio. Le autorità hanno però stabilito che il caso non è da considerarsi un attentato, ma la conseguenza di un atto dovuto a una forma di disturbo da stress post traumatico. Su X Musk ha scritto che l’esplosione «è stata causata da fuochi d’artificio e/o da una bomba», e che l’auto in sé non avrebbe avuto difetti. Gli stessi proprietari di veicoli della Tesla che se ne stanno sbarazzando molto raramente si lamentano della qualità delle auto, sottolinea Bloomberg – più semplicemente non vogliono essere associati a Musk e alle sue posizioni.