A Guide to All Creative Directors

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I robot sono davvero sempre più "umani"?

Tesla, Meta, Google e i grandi Big Tech stanno investendo sempre di più negli androidi

I robot sono davvero sempre più umani? Tesla, Meta, Google e i grandi Big Tech stanno investendo sempre di più negli androidi

Si chiamano humanoid robot o robot antropomorfi, ma hanno già nomi propri come Optimus, Atlas o Apollo. Sono già fra di noi e ci resteranno a lungo. A ottobre 2024, Elon Musk aveva presentato il robot di Tesla, Optimus 3, suscitando scalpore sia per il progetto di commercializzarlo sia per le sue funzioni sempre più all’avanguardia. Ora, però, i robot sono entrati anche nella cultura pop, non solo nell’immaginario o nell’arte (come avevano già anticipato Philip K. Dick e Ridley Scott decenni fa), ma sempre più nella vita reale, come dimostra il recente shooting di Kim Kardashian. L’influencer ha postato alcune foto – con tanto di polemica per aver fatto, in questo modo, endorsement a Elon Musk – che la ritraggono con il robot di Tesla durante un servizio fotografico per il numero in uscita di Perfect Magazine. I robot sono ormai da decenni presenti nella nostra vita – bracci meccanici, robot insdustriali – ma, a quanto pare, la grande scommessa delle Big Tech di tutto il mondo riguarda proprio gli androidi. Secondo un articolo di Mark Gurman su Bloomberg, Meta e Google sarebbero pronte a sfidare Tesla nel campo dei robot umanoidi dotati di intelligenza artificiale. Meta, riporta Bloomberg, avrebbe appena completato un importante investimento per lavorare alla creazione di un software di base simile a un «Android per robot». Il nuovo team, nato all’interno della divisione hardware Reality Labs, collabora con aziende di robotica come Unitree Robotics e Figure AI e sarà composto da più di 100 ingegneri guidati da Marc Whitten, ex dirigente di GM Cruise e Amazon. Lo scopo è lanciare sul mercato, nei prossimi anni, un androide che si concentrerà soprattutto sullo svolgimento delle attività domestiche.

E, come dicevamo, anche Google sta investendo molto nella robotica. Stando a quanto riporta la MIT Technology Review, lo scorso 12 marzo Google ha fatto un annuncio alquanto sorprendente: ha lanciato una versione del suo modello di intelligenza artificiale, Gemini, in grado di operare non solo nel regno digitale dei chatbot e della ricerca su Internet, ma anche nel mondo fisico. Già a dicembre 2024, l’azienda californiana aveva stipulato un accordo con Apptronik «per accelerare i progressi dei robot umanoidi dotati di intelligenza artificiale» come il robot Apollo. Ma con la notizia di Gemini Robotics, Google cerca di fondere la potenza dei modelli linguistici di grandi dimensioni con il ragionamento spaziale. In altre parole, si potrà comandare un braccio robotico (o Apollo) per eseguire qualsiasi compito. La corsa al robot sembra essere la nuova corsa allo spazio. Se da una parte i colossi statunitensi si stanno attrezzando e investendo nelle nuove tecnologie di intelligenza artificiale da integrare nella robotica, dall’altra i cinesi non stanno a guardare. He Xiaopeng, presidente e CEO dei veicoli elettrici XPeng Motors, secondo Reuters, sta infatti considerando grandi investimenti che potrebbero arrivare a 100 miliardi di yuan (13,80 miliardi di dollari) per garantire una produzione commerciale di robot umanoidi entro un anno.

Una domanda, però, sorge spontanea: perché “umanizzare” i robot se da decenni esistono macchine (come aspirapolvere automatici, ad esempio) in grado di svolgere compiti simili? Perché le grandi aziende mondiali puntano tutto sui robot antropomorfi? La ragione più comunemente adottata per rispondere alle domande è che i nostri ambienti, edifici e veicoli sono progettati per le persone. Quindi, basare la progettazione sul corpo umano significa che i robot possono aprire le porte, sedersi su sedie, salire le scale e, in generale, operare in qualsiasi luogo o situazione progettata per le persone. Ma, soprattutto, attraverso la loro forma e movimento possono trasmettere empatia. E, per riuscire a vendere a cifre considerevoli – Optimus di Tesla verrà messo in commercio a un costo di circa 30 mila dollariun po’ di empatia ci vuole. Il futuro sembra essere tracciato ed è probabile che nei prossimi anni vedremo sempre più shooting di Kim Kardashian con Optimus e forse inizieremo anche noi a fare storie Instagram con i nostri robot domestici.