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Come sarà il nuovo "American Psycho" di Luca Guadagnino?

Un Patrick Bateman per la Gen-Z

Come sarà il nuovo American Psycho di Luca Guadagnino? Un Patrick Bateman per la Gen-Z

The devil works hard, Luca Guadagnino works harder. Dopo il successo di Challengers e la presentazione di Queer con Daniel Craig, il regista romano non si ferma: diverse fonti confermano che Guadagnino è nelle fasi finali delle trattative per dirigere una nuova trasposizione di American Psycho, il controverso romanzo di culto firmato da Bret Easton Ellis nel 1991, che vedrà al lavoro anche lo sceneggiatore Scott Z. Burns. A differenza dell’adattamento cinematografico del 2000, diventato un cult grazie soprattutto alla disturbante interpretazione di Christian Bale nei panni di Patrick Bateman (uno dei primi "literally me" characters del cinema contemporaneo), la versione di Guadagnino promette di offrire una nuova interpretazione. Secondo Deadline, piuttosto che un remake diretto, l’obiettivo è quello di riesaminare i temi del romanzo di Ellis in un contesto contemporaneo. Questa nuova visione, proveniente da Guadagnino, che ha dimostrato più volte la sua abilità nel reinventare storie classiche (ricordiamo ad esempio il remake di Suspiria ma anche l’adattamento di Bones and All) sta già generando abbastanza interesse per il progetto

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Secondo alcuni, la presenza dello sceneggiatore Scott Z. Burns, da sempre amante di temi economici e politici sull’America contemporanea, potrebbe spostare l’epoca della storia all’America post-crisi del 2008 ma, volendo, anche in quella dei nostri giorni dato l’interesse che lo sceneggiatore ha dimostrato sul tema del cambiamento climatico dai suoi esordi come produttore per Una scomoda verità fino alla recente serie Extrapolations di Apple TV+. In effetti, un remake contemporaneo di American Psycho (che, presumiamo, dovrebbe mettere di lato la cultura anni ‘80s per dedicarsi a riferimenti più attuali) potrebbe trasporre con efficacia la feroce critica al consumismo degli anni ’80 e al declino morale della società presenti nel libro di Ellis. Resta da capire come Guadagnino interpreterà il finale (diverso nel romanzo e nel film) e soprattutto se includerà il gore e la violenza incluse nel romanzo e invece presentate più discretamente nel film. Inoltre, le collaborazioni di Guadagnino con importanti designer e brand di moda nel corso della sua carriera suggeriscono una possibile trasformazione estetica di una storia in cui moda e apparenza sono elementi centrali. Questo nuovo adattamento potrebbe esplorare queste questioni con un’ottica più contemporanea, presentando Patrick Bateman come un prodotto della cultura aziendale dell’era digitale e della società ossessionata dagli influencer, approfondendo le tematiche legate all'ineguaglianza economica, all'ossessione per lo status e alla mascolinità tossica presenti in abbondanza nel romanzo originale. 

Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo infatti è il suo focus sui brand di moda e sulla cultura consumistica. Per il primo film, diversi brand presenti nel romanzo rifiutarono di essere associati ai contenuti violenti della storia. Rolex, ad esempio, non autorizzò l’uso dei suoi orologi nel film così come famose Comme des Garçons e Calvin Klein si tirarono indietro. Nel primo adattamento, questi problemi legati ai brand costrinsero la produzione a fare scelte creative alternative. Per esempio, nel film Bateman indossa un orologio Seiko al posto di un Rolex, e una borsa di Jean Paul Gaultier sostituì l’opzione originale di Comme des Garçons. Queste modifiche, tuttavia, non intaccarono l'impatto stilistico del film; anzi, la cura nei dettagli dei costumi contribuì a definire lo stile della pellicola e il continuo name-dropping di brand creò una vera ossessione per il pubblico. Nel nuovo adattamento con Guadagnino, considerati i suoi stretti legami con il mondo della moda, sarà interessante vedere quali brand decideranno di essere presenti e come influenzeranno l’estetica generale del film. La moda gioca un ruolo cruciale nel definire il personaggio di Patrick Bateman: la sua ossessione per il completo perfetto, la cura maniacale della propria immagine e il desiderio di possedere oggetti di status riflettono la sua necessità di controllo, anche nella sua vita violenta.