Sul grande schermo è di nuovo permesso fumare
Come The Idol ha riacceso il problema di tabagismo tra le nuove generazioni
18 Luglio 2023
Da quando Jane Birkin è morta le nostre bacheche Pinterest sono invase da foto di coppia, lei e Serge stretti con una Davidoff per uno appoggiata alle labbra, testimonianze di un’epoca in cui nessuno avrebbe considerato strano o maleducato fumare in faccia al proprio accompagnatore durante una cena romantica. Dopotutto intossicarsi i polmoni è stato cool per diversi decenni, sulla scia di celeb dalle vite poco salubri per cui la nicotina era la sostanza più sana ingerita, (Chloë Sevigny, Alexa Chung, le Sorelle Olsen, Carrie Bradshaw di Sex and the City, Bridget Jones, Rachel di Friends e via discorrendo). E se qualcuno oggi si è pentito - "Pass me my vape" canta Lana del Rey nel suo nuovo album - sono ancora virali le immagini di Kate Moss che esce dall'acqua con un vestito verde brillante e la sua fedele sigaretta tra le dita. Nonostante le fitness guru, la ricerca scientifica, le nuove leggi sugli spazi comuni, ci abbiano (giustamente) spaventato a morte sulle conseguenze del fumo sulla nostra salute, eccoci ancora qui, in piedi fuori dai locali, a cercare affannosamente un accendino. Nel 2022 era stata un’inchiesta del The New York Times a sollevare la questione: la pandemia ha riacceso il problema di tabagismo tra le nuove generazioni. Da quel momento in poi al cinema, sulle piattaforme di streaming, nei piccoli e grandi schermi, era di nuovo permesso fumare.
Il The Guardian ha osservato come l’industria dell’intrattenimento si sia rapidamente adattata ad un cambiamento di rotta nelle nuove generazioni. Sebbene i membri della Gen Z, a differenza dei loro predecessori, siano cresciuti con la lucida consapevolezza che i fumatori hanno da 15 a 30 volte più probabilità di contrarre il cancro ai polmoni e siano bombardati da immagini di influencer dall'aspetto radioso mentre sorseggiano tè matcha e drink al kombucha, nel 2020 le vendite di sigarette sono aumentate per la prima volta in 20 anni. Perché, dopo la pandemia, la decadenza e i comportamenti fatalistici sembrano essere penetrati nella coscienza collettiva e non sono più andati via. Quello che negli ultimi anni era visto come un vizio disgustoso punibile con il biasimo nelle cene tra amici è ora, di nuovo, molto cool. The Idol ne è la testimonianza più recente. Nella controversa nuova serie creata da Sam Levinson, le sigarette diventano una sorta di co-protagonista tanto che nei primi cinque minuti, il personaggio di Lily-Rose Depp, Jocelyn, fuma tre sigarette avvolta in una vestaglia di raso rosso, unghie laccate e occhiali da sole, una caricatura sensuale e grottesca di qualche conturbante diva degli anni ‘60. Il ritorno delle sigarette sullo schermo si è insinuato lentamente: la protagonista di Wednesday Jenna Ortega e la star de La regina degli scacchi Anya Taylor-Joy, icone della generazione Z, vengono spesso paparazzate mentre fumano per le strade di LA, mentre tra i servizi di streaming, è Netflix il principale responsabile del ritorno del trend.
Nonostante le promesse di ridurre l'uso del tabacco sullo schermo dopo le critiche piovute per Stranger Things, The Queen's Gambit e The Umbrella Academy includevano uso estensivo di tabacco in ciascun episodio. L'anno scorso abbiamo visto Natasha Lyonne in Russian Doll sfoggiare il proprio vizio nei suoi completi anni '70 e in And Just Like That Carrie Bradshaw avrà anche perso Mr. Big, ma sicuramente non ha perso la passione per il fumo. Tra le 39 nomination agli Academy Award di quest'anno, 28 film hanno mostrato il fumo in qualche forma sullo schermo. Considerando che gli adolescenti hanno due o tre volte più probabilità di cominciare a fumare loro stessi se esposti alla "glamourizzazione" del fumo sullo schermo, i pericoli sono ampiamente documentati, è solo che, di punto in bianco, a nessuno sembra più importare. Dopotutto è anche vero che di questo passo per la Gen Z è più probabile morire per qualche cataclisma causato dal cambiamento climatico piuttosto che di fumo. Tanto vale concederci qualche vizio per il tempo che ci rimane.