L'arte contemporanea nel cuore della Toscana
Hypermaremma arriva alla sua quarta edizione
07 Maggio 2022
Hypermaremma nasce da un superlativo che in maniera fulminante modernizza ed accelera i famosi tempi dilatati maremmani. È questa l’antitesi che ci porta a riscoprire e reinterpretare le bellezze nascoste di un paesaggio così meravigliosamente incontaminato. Quest’anno, nel cuore della Maremma, si apre la quarta edizione del festival d’arte contemporanea che mette al centro il territorio e le sue meraviglie inaspettate. Hypermaremma innesca ogni volta una nuova lettura del paesaggio, e lo ridisegna attraverso la straniante lente d’ingrandimento delle nuove avanguardie artistiche. Al centro della ricerca che ha dato vita al progetto c’è il territorio e la sua storia, dagli Etruschi ai Romani, allo stato della chiesa fino all’Italia del XXI secolo. Il progetto si configura su diverse prospettive artistiche, spaziando da grandi installazioni di land-art, a performance visive e musicali ad esperienze da vivere, raccontando la Maremma con una chiave narrativa contemporanea ed ‘iperattiva’, volutamente in cortocircuito con la sua storia. L’arte così diventa accessibile a tutti, e raggiunge un pubblico trasversale, coinvolgendo le realtà di tutti i giorni e soprattutto quelle più locali.
Gli artisti vengono invitati a riflettere su una nuova misura, su un nuovo luogo, che è di per sé un'opera d’arte; devono quindi far coesistere e dialogare due piani temporalmente scollegati. La ricerca artistica viene proiettata in una dimensione fuori dai cardini, sconnessa, disarticolata. Si aprono nuovi rapporti tra arte e vita in luoghi che inaspettatamente intraprendono nuove relazioni con lo spazio del territorio. Hypermaremma elimina qualsiasi certezza convenzionale, e presenta una costellazione di interventi artistici e musicali al di fuori del perimetro estetico comune. Il programma prende forma in un’ampia porzione di territorio maremmano, dall’oasi del WWF di Burano, che ha ospitato nel 2020 l’emblematica installazione di Massimo Uberti, Spazio Amato, in cui l’artista utilizza la luce a neon come traccia semantica per ridisegnare il paesaggio che ospita l’intervento; alle solitarie colline di Fonteblanda, con l’iconico pugno di Goldrake, Totem, realizzato dall’artista Moira Ricci, originaria del territorio per raccontare e indagare l’identità culturale e sociale della sua terra. Fino a raggiungere uno dei luoghi riferimento della Toscana, la laguna di Orbetello, con un grande intervento su scala ambientale realizzato con un incredibile azione pittorica da Mario Airò che ridisegna, con un ipnotico raggio laser di colore verde, lo specchio d’acqua lagunare con Watercolour.
Quest’anno, Hypermaremma, si apre nella cornice delle dune della spiaggia di Ansedonia con I Giocolieri dell’Armonia, dodici figure danzanti di Giuseppe Gallo, che si stagliano come un miraggio sull'orizzonte del mare tra le dune della spiaggia. Le opere di Gallo sono caratterizzate da un fitto intreccio di segni, simboli e forme suggestive che stimolano profonde riflessioni sul legame uomo-natura. La scultura riassume il dualismo archetipale dell’essere umano: istinto ed utopia, raggiunto grazie al dinamismo dei corpi e alla staticità delle nuche, concetto chiave dell’indagine di Gallo. L’artista racconta che per lui l’opera è un tentativo di dipingere il mare, poiché bidimensionale, ma una volta montata, lui stesso si rende conto che è il mare a dipingere l’opera, segnandola giorno dopo giorno con la salsedine. Il secondo appuntamento di Hypermaremma vede come protagonista l’artista Rachel Monsov. In un momento storico complesso dell’umanità, l'artista interviene dialogando con il territorio dell’oasi naturale di Orbetello, con una serie d'azioni che manifestano i rapporti non corrisposti tra esseri viventi. La performance vede in campo due performer separate da un ostacolo che non permette loro di raggiungersi poiché la distanza tra i due corpi è troppo intensa per poter essere superata. Questi due progetti aprono ufficialmente il programma 2022 di Hypermaremma composto da una serie di opere diffuse che prenderanno forma nei mesi di giugno e luglio, continuando a lasciare segni e tracce in uno dei territori italiani più iconici e storicamente vissuti.