Hunger 8 - George the poet
We've got Issues
19 Febbraio 2015
Torna in edicola Hunger Magazine, la rivista di Rankin.
Per la sua 8° edizione, il magazine, questa volta curato da Marvin Gaye Chetwynd, si moltiplica. 5 copertine con Erin O'Connor (edizione limited), Mae Lapres, Yumi Lambert, Charlotte Kay, Cora Emmanuel.
Un unico tema: "WE'VE GOT ISSUES".
All'interno le pagine si riempiono di figure eclettiche da Lindsay Lohan che parla della sua carriera da attrice a un servizio holliwoodiano dedicato ad Heidi Klum, da l'intervista a Kris Van Assche a quella ad Alessandro dell'Acqua.
In mezzo a tutti questi personaggi spicca George the Poet, la star più acclamata del momento rapper in Inghilterra.
24 anni, nato e cresciuto nella periferia di Londra, da genitori originari dell'Uganda, con una laurea in Psicologia e Sociologia alla Cambridge University, non è un rapper come tutti gli altri.
Lui vuole educare il mondo contro l'ignoranza sociale e il razzismo, lanciando messaggi positivi, attraverso la sua musica, ma anche il cinema e la letteratura (Esce il19 febbraio una sua raccolta di poesie dal titolo George The Poet Search Party).
Ecco un estratto della lunga intervista pubblicata sul nuovo numero di Hunger Magazine.
Qual è la tua missione?
"L'idea è quella di far uscire il potenziale di ognuno di noi. La gente non se ne rende conto. Appena lo capisce e lo sfrutta, questo può contribuire a influenzare la società. Inizia a fare pressione sui governi, perchè sono i governi a prendere le decisioni e di solito le loro decisioni sono basate sul denaro. Se le persone si rendono conto di questo potenziale, non saranno più vittime di questi meccanismi, saranno più consapevoli e unite insieme faranno funzionare le cose."