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Sarah Burton è la nuova direttrice creativa di Givenchy

Una mossa attesa, accolta con grande approvazione

Sarah Burton è la nuova direttrice creativa di Givenchy Una mossa attesa, accolta con grande approvazione

Sarah Burton è stata nominata nuova direttrice creativa di Givenchy, che era rimasta priva di un designer dall’inizio del 2024. Burton, che ha trascorso tutta la sua carriera presso Alexander McQueen, sarà l'ottava designer di Givenchy e la seconda couturier donna nella storia del marchio. Il suo arrivo segue la recente nomina di Alessandro Valenti come CEO, portato nel brand per dare una svolta alla sua recente stagnazione. In settimana, Burton sarà presentata agli atelier dell'Avenue George V a Parigi, una tradizione consolidata nella couture francese, mentre la sua prima collezione per Givenchy è attesa per la Paris Fashion Week di marzo 2025, durante la quale anche Haider Ackermann presenterà la sua prima collezione per Tom Ford. Burton ha espresso il suo onore nell'unirsi a Givenchy, descrivendolo come un "gioiello". Conosciuta per il suo meticoloso approccio artigianale, il suo taglio drammatico e i suoi design intricati, la nomina di Burton è stata accolta con grande favore dalla comunità internazionale della moda essendo sia la designer bisognosa di emanciparsi dall’ombra di McQueen sia il brand pronto per una svolta alla propria identità e all’introduzione della Haute Couture, sparita insieme a Clare Waight-Keller.

La carriera di Sarah Burton è stata finora profondamente legata alla storia di Alexander McQueen, dove ha iniziato come stagista prima di salire di grado fino a diventare responsabile del womenswear e infine direttrice creativa dopo la tragica morte di Lee McQueen nel 2010. Durante il suo incarico, ha mantenuto l’estetica generale del brand ma “disciplinandolo”, rendendo più tradizionali i suoi show e introducendo prodotti più commerciali che hanno mantenuto a galla le vendite della casa. Il suo lavoro è stato celebrato in tutto il mondo, soprattutto per aver disegnato l'abito da sposa indossato da Kate Middleton nel 2011. Purtroppo, però, il confronto con il suo predecessore, ancora troppo amato e ricordato, non aveva aiutato la visibilità di Burton, nota come una delle professioniste più efficienti dell’industria, la cui carriera personale, come si diceva, aveva bisogno di un nuovo canale espressivo tramite cui la designer potesse operare senza il necessario confronto con un predecessore illustre. La scelta di Givenchy di Burton è anche simbolicamente significativa, considerando che Lee McQueen, ha avuto un incarico da Givenchy dal 1996 al 2001. Adesso, anche se Givenchy ha faticato a tenere il passo con la crescita di alcuni dei suoi concorrenti, la nomina di Burton è vista come un'opportunità per riaccendere l'interesse per il marchio. 

@l_expression_express Sarah Burton’s first collection for Alexander McQueen~Spring Summer 2011 by Raphaël Rambal #alexandermcqueen #fashion #fashionshow #fashiondesigner #fashioncollection #fashionarchive son original - l'Expression Express

Il compito è impegnativo. La storia recente di Givenchy è stata caratterizzata da una serie di designer che hanno lasciato il segno, da Riccardo Tisci, che ha stabilizzato il marchio durante i suoi 12 anni, a Clare Waight Keller, le cui creazioni hanno attirato l'attenzione globale dopo aver vestito Meghan Markle per il suo matrimonio ma che non è riuscita a raggiungere gli sperati obiettivi di vendite anche di fronte alle entusiastiche recensioni della critica. Più recentemente, Matthew M. Williams ha guidato il marchio attraverso un periodo difficile durante la pandemia, ma la sua rilettura streetwear del brand ha convinto poco. La nomina di Burton conclude una lunga ricerca per trovare il successore di Williams, durante la quale Givenchy ha ridotto i suoi show e ha ottimizzato la sua strategia. Il suo arrivo avviene in un momento in cui LVMH sta perfezionando la leadership dei suoi marchi, con dirigenti come Pierre-Emmanuel Angeloglou e Michael Burke che assumono nuovi ruoli all'interno dell'azienda.