Sabrina Casadei
16 Settembre 2012
I paesaggi di Sabrina Casadei sono invisibili, termine apparentemente semplice, ma in realtà complesso perchè la aiuta a dire che qualcosa c'è anche se non è tangibile. Che il mondo non sia fatto solo di quello che è possibile avvertire con i sensi del corpo, è una realtà non solo spirituale, ma persino scientifica. Le nostre percezioni del tempo e dello spazio sono così limitate che è possibile che si stia vivendo in una moltitudine di attimi e di spazi nello stesso momento e che quello che tocchiamo non sia altro che materia più densa di tutto il resto. Ma non l'unica ad esistere. Strati più sottili, delicati, sospesi, sono forse imbrigliati gli uni negli altri e aspettano che percezioni più anticonvenzionali di altre li intuiscano. La mente di Sabrina Casadei va proprio alla ricerca di una materializzazione di questi livelli nascosti, troppo rarefatti per apparire eppure in un certo modo descrivibili attraverso collage di altre realtà, colori tenui e acquerellati che attuano sovversioni delle leggi fisiche del mondo. Un percorso geografico allo stesso tempo cerebrale e romantico, un viaggio nella profondità del mondo e non nella sua estensione.
(dal testo di Carolina Lio)
Per maggiori informazioni:
http://sabrinacasadei.wordpress.com
Sezione d'arte a cura di Patrizia Emma Scialpi