5 cose che forse vi siete persi della Paris Fashion Week Men’s FW24
Una settimana di apparizioni a sorpresa
22 Gennaio 2024
Come ogni anno la Paris Fashion Week porta con sé una marea di show incisivi e un’ancor più grande quantità di celebrity in prima fila. Questa stagione, le sfilate uomo della capitale francese hanno saputo catturare l’attenzione di un vasto pubblico, prendendo ispirazione dal mondo del calcio e dai temi politici di attualità che stanno stravolgendo il mondo intero. Di questi tempi non è facile lasciare il segno, specialmente se la Haute Couture Week sta per cominciare, così come non deve essere stati facile convincere Ronaldinho a diventare un modello per una sera. Al termine della Paris Fashion Week Men’s, rivediamo insieme i migliori momenti-sorpresa dell’evento.
Ecco qui 5 cose che vi siete persi della Paris Fashion Week Men’s FW24
Pharrell riporta in campo le Timberland
Erano rimaste in panchina da qualche anno, le Timberland, icona della storia dell’hip hop anni '90, poi rivisitata secondo la filosofia dell’hype. Aprendo le danze della Paris Fashion Week Men’s, lo show di Pharrell per Louis Vuitton Men ha fatto tornare sul podio delle collaborazioni lo Yellow Boot, questa volta ricoperto dal monogram della maison. Una citazione diretta al lavoro di Virgil Abloh e alla sua eredità artistica, sempre presente nel lavoro del nuovo direttore creativo di Louis Vuitton, la collab ha ributtato in campo una scarpa che ha fatto la storia della moda e della musica, tanto quanto l’uomo che ne ha definito il suo ritorno.
Ronaldinho e Zidan rubano la scena
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I design di ispirazione calcistica sono ormai un tratto caratteristico della Fashion Week Men’s, con l’estetica legata allo sport che continua ad influenzare i look delle collezioni e di street style. Questa Paris Fashion Week, il tema è stato preso alla lettera da chi, del calcio, ne ha scritto la storia. Allo show di Kidsuper, star indiscussa della moda uomo che questa stagione ha collaborato con Canada Goose, nel bel mezzo di un’esibizione di violinisti ha fatto capolino, in pelliccia e denim, la leggenda calcistica Ronaldinho. La collezione disegnata da Colm Dillane rendeva omaggio al calciatore con maglie che riportavano il suo nome e il suo iconico 10. In maniera meno invadente, ma con lo stesso numero di riflettori puntati, Zidane ha invece presenziato nuovamente allo show di Yohji Yamamoto, seduto in prima fila in look total black. Si aggiungono a queste due figure colossali della storia del calcio anche Donnarumma, Kurzawa, Zaïre-Emery, Verratti, Umtiti e Courtois alla sfilata di Louis Vuitton Men.
La sfilata-danza di Dior Men
L’ispirazione era il balletto da Dior Men, uno show che ha riportato in passerella la rigorosità e il romanticismo. Ballerine e scale di grigi hanno “colorato” un set nudo in silhouette d’altri tempi. Partendo dalla passione di Monsier Dior per il mondo della danza e dal suo rapporto di amicizia con Margot Fonteyn e il compagno Rudolf Nureyev, Kim Jones ha ri-acceso i riflettori su quello che è stato uno trend più grandi dell’anno nella moda femminile. Una collezione che ufficializza l’aggiunta della Couture maschile alla settimana dell’Alta Moda, il finale grandioso ha consacrato un nuovo trionfo per la direzione creativa di Kim Jones. La passerella rotonda si è stagliata su due piani formando un carillon girevole. In piedi uno di fianco all’altro, lo sfilare immobile dei modelli Dior ha evocato il senso di leggerezza e di rigore tipico del balletto.
L'affermazione politica di GMBH
In un periodo in cui le tensioni politiche internazionali sono così sentite, con l’aggravarsi sia della guerra tra Russia e Ucraina, sia del conflitto tra Israele e Palestina, i brand si trovano di fronte a due strade quando realizzano una nuova collezione: rivolgersi direttamente al problema o evitarlo completamente. Mentre quasi tutti i designer hanno preferito non nominare cause politiche nei loro show, il duo berlinese alla direzione creativa di GmbH ha portato alla Paris Fashion Week un vero colpo di scena. Sul sottofondo di una melodia dalle note arabiche, stampe con il logo delle Nazioni Unite, immagini dell’anguria palestinese e sciarpe keffiyeh hanno lasciato la propria impronta su completi formali. Abbinati a cappotti e stivali, giacche da completo realizzate con un cut-out sull’addome e gonne in tweed da portare sui pantaloni sartoriali, balaclava e cappelli da preghiera hanno portato lo sguardo al di fuori della fashion industry, verso gli eventi che stanno cambiando per sempre il corso della storia. Uno show sentito, sia da parte dei designer che dai presenti, quello di GmbH è stato uno slancio coraggioso verso quelli che per la moda sono ancora terreni inesplorati.
Rick Owens ospita tutti a casa sua
Lontano dal Palais di Tokyo, il designer re dell’anticonformismo Rick Owens ha richiesto la presenza della fashion industry nelle proprie stanze, nel palazzo storico, showroom del brand e abitazione di Place du Palais Bourbon. Tra il minimalismo brutalista dei mobili disegnati da Owens per lo spazio e gli stucchi dorati dell’immobile, è andata in scena una sfilata unica nel suo genere, come vogliono le collezioni del brand. Colori polverosi e silhouette voluminose hanno creato giochi di contrapposizione tra consistenze. Le calzature, palloncini gonfi che avvolgevano le gambe dei modelli, hanno stupito l'audience presente e online. Un’altra volta ancora, l’immaginario apocalittico-chic di Owens ha trovato spazio per splendere, questa volta tra i muri di casa propria.