Perché abbiamo bisogno delle Converse All Star

Quando parliamo dei classici del footwear, è impossibile sorvolare su Converse. Il DNA cangiante e l'adattabilità sono sempre stati i punti forti del brand. D'altro canto, il colpo di genio di Converse è sempre stato quello di mantenere volutamente un profilo basso - da queste fondamenta sarebbe iniziata la vera ascesa nel lifestyle, dopo l'iniziale successo nello sportswear. Il brand non ha mai perso la sua identità e non si è mai snaturato, ha però condiviso, in passato come anche in questo momento, la propria essenza con altri marchi, facendo del co-branding una delle principali strategie per rimanere sempre sulla cresta dell'onda. Oltre al Liverpool, con cui è legata grazie al legame con Nike, azienda che nel 2003 ha acquistato Converse, l'ultima realtà con cui ha collaborato è pgLang (agenzia di comunicativa specializzata in visual media production fondata da Kendrick Lamar), che per l'occasione ha realizzato e distribuito due video commercial che vedono il cantante Dominic Fike come protagonista (solo i fan più accaniti ricorderanno di averle già viste ai suoi piedi, ovviamente nelle scene di Euphoria).

Oltre a un'incredibile attenzione per le collaborazioni e un percorso vissuto di rendita, l'aspetto che ha permesso a Converse di non perdersi mai è stato anche quello della giocosità, trasmessa di generazione in generazione. Il modello All Star è di successo da anni anche perché ognuno è libero di interpretarlo nel modo in cui preferisce. Esistono fazioni che si scontrano sul discorso riguardo la pulizia delle Converse: c'è chi le preferisce pulite, scintillanti, e chi invece ritiene che guadagnino fascino solo quando sono ben vissute. O sennò, c'è l'infinite questione lacci. Teniamo in considerazione ovviamente la versione high top: contraddistinta dal rinforzamento in canvas nella zona della caviglia, c'è chi molto ingegnosamente decide di far passare i lacci attorno a quella zona dopo averli inseriti nei cosiddetti eyelets, prima di allacciarle, un'idea, seppur contestabile dal punto di vista estetico e di praticità, indiscutibilmente smart se si vuole accorciare la lunghezza dei lacci. Questa tecnica non è replicabile su tutte le sneaker (prendiamo come esempio una Jordan 1, iconico modello high top divenuto tra i più celebri del basket e non) affinché i lacci possano passare attorno alla caviglia è necessario che la scarpa abbia una struttura con un collar molto sottile, ecco perché questa tecnica di allacciamento potreste averla vista, spesso, sul modello Ramones di Rick Owens, contraddistinto da lacci lunghi e un collar fino.

Per Converse, l'allacciatura è una cosa seria. Pensate che c'è addirittura una guida sul loro sito. Tra le varie opzioni di allacciatura, oltre alla cosiddetta "straight bar shoe lacing", che prevede i lacci disposti in maniera dritta (e non incrociata, la tecnica più diffusa) tra i passafili della sneaker, esiste la "two tone shoe lacing", che consiste in una classica allacciatura a intreccio ma con l'utilizzo di un doppio laccio. La coppia di lacci, cromaticamente distinta l'una dall'altra, riesce a creare un effetto cromatico molto divertente: siamo sicuri che se avete tra i 25 e i 30 anni, avrete di certo utilizzato o quantomeno notato, ai piedi dei vostri compagni di classe, questa tecnica che era solita esprimersi unendo una coppia di lacci fluo e una acromatica (nera, grigia o bianca). Questa tradizione è stata tramandata molto bene e si è adattata a tutti i medium, facendo la sua presenza anche su TikTok, dove non è difficile imbattersi in video tutorial riguardo proprio le diverse tecniche di allacciamento.

Come accennato in precedenza, da poco Converse ha fatto il suo ingresso nel calcio grazie a una partnership con il Liverpool, mantenendo così la propria essenza a orbitare nel contesto sportivo, esattamente dov'è nato. Ma perché sarebbe sbagliato dire che Converse è tornato di moda? Un brand del genere non ha mai smesso di essere considerato, né dai cosiddetti "addetti ai lavori", ne dal resto del mondo. Della post swag era, e della conseguente valorizzazione di sneaker minimal come le All Star (così come Samba, Gazelle e tutto l'arsenale di adidas), è merito anche di alcuni fashion creator attivi su TikTok: ci hanno forse fatto superare momentaneamente quell'era buia in cui per avere un outfit socialmente accettato servivano sneaker appariscenti da quattro cifre, pose al limite dell'imbarazzante e skinny di Bershka? In questo caso, saremmo felici di dire che le All Star sono sempre state di moda e continueranno a esserlo.