Saks Potts è il vincitore del Wessel & Vett Fashion Prize 2023

Dal 2012, la Fondazione Wessel & Vett premia un brand emergente che personifica appieno i valori fondamentali della fondazione: imprenditorialità e creatività. Ogni anno, i tre finalisti al premio devono dimostrare di fronte alla giuria che il loro business case e la loro visione creativa sono degni dell'ingente premio di 40.000 euro. I tre candidati per l'edizione 2023 erano Forza Collective, Saks Potts e Heliot Emil, una selezione ben diversificata di brand tutti fondati a Copenhagen. Ma è stato Saks Potts il marchio che è riuscito a stupire la giuria, con la sua interpretazione danese del luxury womenswear e con la sua Saks Potts Uniform (una selezione di best seller del brand).

«Le reazioni iniziali sono state la sorpresa e la sopraffazione, soprattutto perché gli altri finalisti hanno presentato business case forti e visioni creative uniche. Ci sentiamo davvero grati del fatto che la giuria abbia riconosciuto il nostro potenziale», hanno dichiarato le due fondatrici di Saks Potts, Cathrine Saks e Barbara Potts, dopo l'annuncio. La vittoria del Wessel & Vett Fashion Prize non è stata solo un grande risultato per le due creative, che intendono utilizzare il premio di 40.000 euro per investire pesantemente in progressi sostenibili in tutta l'attività, ma un successo da dedicare a tutto il team che si cela dietro il brand. «Il nostro ufficio e il nostro negozio si trovano proprio di fronte alla sede del Design Museum Danmark, quindi dopo l'annuncio siamo corse lì per alzare il volume della musica, festeggiare con i membri del nostro team e goderci la serata! È un traguardo raggiunto da loro e dal nostro straordinario CEO Josefine Laigaard.»

Come per il loro approccio agli show, Saks Potts ha deciso di fare le cose in grande stile per la presentazione del proprio business case. Dopo la presentazione di Heliot Emil, un gruppo di membri del team Saks Potts ha allestito un ampio podio retroilluminato ed ha esposto una selezione di capi. A ogni membro della giuria è stato poi regalato un libro di approfondimento del brand assieme a sei segnalibri, una sorta di "Bibbia di Saks Potts" per introdurre i punti principali del business case. I fondatori e il loro nuovo CEO hanno sottolineato i sei valori fondamentali del marchio: emancipazione femminile, autenticità, anticonformismo, Copenhagen, artigianato e, infine, comunità. Gli undici membri della giuria che hanno scelto Saks Potts come vincitore di quest'anno erano composti da leader del settore locali e internazionali. Uno di loro era Silas Adler, fondatore e direttore creativo di Soulland e membro di lunga data della giuria del Wessel & Vett Fashion Prize, che ha espresso il suo pensiero sull'edizione di quest'anno del premio.

«Prima di tutto, direi che tutte e tre le presentazioni sono state decisamente al livello più alto che abbia mai visto. Penso che Kristoffer Kongshaug di Forza Collective stia realizzando prodotti di ottima fattura e che il suo design sia davvero quello che stavo cercando in termini di ridefinizione del minimalismo scandinavo. Saks Potts ha una capacità unica di definirsi nello stesso ambiente in cui il prodotto e il consumatore vivono e si relazionano, e anche dal punto di vista creativo è davvero Copenhagen! Infine, Heliot Emil è così innovativo che è davvero impressionante quando si vede il prodotto. Per chi, come me, disegna prodotti e capisce la quantità di lavoro che bisogna fare per essere in grado di creare nel modo in cui lo fanno, è incredibile! Sono tutti marchi forti, quindi il trucco per loro è evolversi senza cambiare.»

Anche Cecilie Thorsmark, CEO della Copenhagen Fashion Week e membro della giuria, è rimasta davvero impressionata da tutti i finalisti e ha rivelato che la scelta del vincitore non è stata facile. «Sono incomparabili e ognuno di loro è un vincitore all'interno del proprio segmento. Dall'incredibile crescita di Heliot Emil alle comunità internazionali di Saks Potts, all'eccezionale introduzione di Forza Collective nel mondo della moda danese, è stato difficile scegliere il vincitore di quest'anno». La difficoltà di quest'anno non è stata accentuata solo dal leggero cambiamento della Fondazione Wessel & Vett nel nominare brand più affermati, ma anche dalla diversità presente in termini di imprenditorialità e creatività. Una diversità che si riferisce al panorama generale della Scandinavia, anche secondo Cecilie Thorsmark e la Copenhagen Fashion Week. «Quest'anno ci è stata presentata una visione a volo d'uccello così energizzante di ciò che la definizione di moda danese può comprendere: il termine stesso si è evoluto in così tante direzioni e questo è stato sottolineato solo dai tre brand che hanno presentato oggi. Dobbiamo celebrare i nuovi codici visivi della scena della moda nordica e mi sento entusiasta di averlo ricordato oggi.»

Tra i membri della giuria c'era anche la fondatrice e editor in chief di 1Granary, Olya Kuryshchuk, la cui curiosità è sempre stata al centro delle domande della giuria. «Non solo Saks Potts ha fatto una presentazione solida, ma ha anche aggiunto un elemento di sensazionalità - ci ha commosso. Il brand ha coinvolto la giuria facendoci avvicinare ai capi, fornendoci l'ampio libro del brand e un profumo. Il punto è che se questo livello di cura e senso di coinvolgimento è qualcosa che forniscono alla loro comunità, allora è davvero prezioso». Ha anche sottolineato la comunità della moda di Copenaghen dal suo punto di vista esterno. «Penso che l'aspetto davvero incredibile della scena della moda di Copenaghen sia la collaborazione, persino lo scambio di conoscenze tra marchi in qualche modo concorrenti. In altre città, come Londra o Parigi, la scena della moda è molto più frammentata, mentre è chiaro che i brand di Copenhagen traggono vantaggio dalla collaborazione.»

Gli altri membri della giuria erano Francesco Martino, Style Editor di GQ Italia, Chidozie Obasi, Fashion Critic at Large di Office Magazine, Nicolaj Reffstrup, Co-Fondatore di Ganni, Yasin Müjdeci, Fondatore di Voo Store, Mads Nørgaard, Fondatore e Direttore Creativo di Mads Nørgaard, Veronica D'Souza, esperta e consulente di sostenibilità, Carla Christine Bruus Aagaard-Strube, capo redattore di Fashion Forum, Saam Emme, Fashion Director di 247, e infine Nina Wedell-Wedellsborg, fondatrice del Wessel & Vett Fashion Prize.