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«La mia più grande ispirazione sono le ragazze», intervista a Cecilie Bahnsen
La designer danese racconta il successo del suo omonimo brand durante la Copenhagen Fashion Week
30 Gennaio 2025
Cassandra Malmberg
La storia di Cecilie Bahnsen si intravede in tutti i design del brand scandinavo. Emerge dai merletti e dai fiori ricamati sulle giacche impermeabili, dalle collaborazioni iperfemminili con brand di abbigliamento tecnico come Asics e The North Face. Del resto, quella di Cecilie Bahnsen è una storia tutta al femminile che prende forma quando la designer imparò dalla propria nonna come cucire. Dopo anni di studio alla Danish Design School e alla Royal College of Art in London, dopo diversi impegni lavorativi presso il Royal Danish Theatre, Dior, John Galliano ed Erdem, dieci anni fa Bahnsen ha scelto di far nascere il proprio brand a casa, a Copenhagen, e di dare vita a un’azienda guidata da sole donne. «Penso che ci siano molte donne incredibili in questa azienda - racconta la designer - è importante per me portare avanti la femminilità e la sua forza». Abbiamo incontrato Bahnsen durante la Copenhagen Fashion Week per scoprire i segreti del successo del suo brand e farci raccontare come la capitale danese influenza le sue collezioni.
Lo scopo principale del brand di Cecilie Bahnsen non è mai stato quello di “rompere internet” e di “diventare virale”: anche se è successo più volte grazie alla collaborazione di lunga data con Asics, il più grande obiettivo del marchio danese è da sempre creare abbigliamento di lusso che unisca la couture francese allo stile scandinavo per un risultato rilassato, senza tempo. Gli abiti di Bahnsen, realizzati con materiali disegnati a mano, incarnano perfettamente l’equilibrio tra tecnicismo e raffinatezza, eleganza convenzionale ed estro creativo. Il brand è in fondo situato a Copenhagen, dove come spiega la designer stessa «c'è un vero e proprio apprezzamento per lo stile e per la capacità di abbinare insieme le cose. È giocoso e senza sforzo». Nelle collezioni del brand, silhouette ariose di balze e di rouche si sposano con il rigore del total black e di tessuti idrorepellenti, pensati per l’imprevedibilità del meteo nordico; sagome floreali applicate tridimensionalmente sui capi aggiungono ulteriore texture ai capi, regalando innocenza a sneaker e giacche estremamente funzionali. «Il ricamo e la manipolazione dei tessuti sono il motivo per cui sono una nerd - racconta Bahnsen - è quello che amo, è la materia in cui divento una secchiona, quindi penso che sarà sempre il mio punto di partenza. Penso anche che sia qualcosa che nessuno può copiare e che è veramente nostro. E credo che, soprattutto se si è un brand giovane, sia necessario tenersi strette le cose che pensi siano tue».
In un periodo in cui il minimalismo e il lusso discreto dominano i trend di mercato, Bahnsen ha deciso di non seguire le orme dei più grandi ma di disegnare un’estetica tutta nuova. C’è chi lo chiama coquette-core, chi hyper-feminine fashion: a ogni modo, insieme alle colleghe Simone Rocha, Molly Goddard e Sandy Liang, la designer ha davvero fondato un nuovo movimento stilistico. E il merito, rivela Bahnsen, è sempre delle ragazze. «Credo che la mia più grande ispirazione siano tutte le ragazze intorno a me e il modo in cui indossano le collezioni, è per questo che abbiamo aggiunto il denim, per esempio». Nonostante riveli che tutto ciò che disegna, a partire proprio dalle sneaker, viene concepito nell’ottica di andare in bicicletta (il mezzo preferito dei copenaghènsi), Bahnsen spiega che la ricerca del brand si spinge ben oltre i confini della propria città natale. «Ho un'estrema attrazione per il Giappone, per l’artigianato, l'estetica e per il modo in cui tengono alla moda, che credo mi abbia sempre influenzato. E poi credo che ci sia un romanticismo nostalgico, una sorta di femminilità in me che ho sempre abbracciato».
Mentre il nome di Cecilie Bahnsen cresce in popolarità in tutte le capitali di moda del mondo, spingendosi fino a New York, Londra e Milano, l’azienda continua a espandersi. Dal 2015, rimane interamente guidata da donne e independente, ma oggi lavora su scala globale con un team di più di trenta persone. Nonostante Cecilie Bahnsen faccia parte del calendario ufficiale della Paris Fashion Week dal 2022, il brand resta fisso a Copenhagen e si è da poco trasferito in un ufficio ancora più grande. Come tutti i brand giovani e indipendenti, Bahnsen deve fare i conti con un mercato difficile da navigare; di anno in anno, però, la designer si sta dimostrando essere un’ottima velista. «Penso che la bellezza sia nel ritmo che puoi scegliere per il tuo brand, quando vuoi crescere o il modo in cui vuoi mettere insieme i look - spiega Bahnsen - Per me, parte di essere indipendenti sia anche la testardaggine su ciò che è giusto e su ciò che si propone, e farlo a modo proprio. Sì, è così.»