Il curioso caso di Kim Jones che indossa sempre Miu Miu
Concorrenza fa rima con riconoscenza?
06 Dicembre 2022
Che oggi i direttori creativi siano delle vere e proprie figure ibride tra fashion designer e celebrities è quasi un dato di fatto. C’è chi preferisce rifugiarsi in una semplice uniforme nera (vedi Rei Kawakubo, Yohji Yamamoto o Rick Owens) e chi è un fedele habitué del proprio brand come invece Alessandro Michele durante i suoi anni da Gucci e chi, invece, getta le apparenze al vento e indossa semplicemente ciò che gli pare. È quello che negli ultimi tempi sta facendo Kim Jones che, secondo dei rumor risalenti a qualche mese fa, ha comprato l'intera collezione FW22 di Miu Miu appena è uscita (a dare ascolto ad alcuni, anche prima che fosse uscita ma questo è inverificabile). L'apprezzamento di Miu Miu si è sparso anche all'interno del team di Dior Men dato che due pezzi della collezione, il Cable-Knit Cardigan e il Chino Blouson Jacket del brand, sono apparsi anche indosso a Thibaut Denis, il footwear designer del brand oltre che il possessore di uno dei guardaroba migliori dell'intera industria.
A rendere il fatto notevole è che Jones non indossa il suo guardaroba Miu Miu nell’intimità di casa sua o in scatti streetwear rubati, ma in occasioni ufficiali e altamente visibili. Durante l’ultimo show di Dior presentato al Cairo, ad esempio, Kim Jones è apparso sul finale con una camicia a righe con il logo di Miu Miu abbinato a un cappello di Aman Tokyo e a un orologio, presumibilmente un Rolex, legato sopra il polsino come faceva Gianni Agnelli. Così come, durante la sfilata FW23 di Fendi a New York, Mr Jones indossava un maglioncino a rombi e un paio di bermuda con taglio a vivo del brand. Persino quando Annie Leibovitz fotografò Jones e Marc Jacobs per Vogue, all'annuncio ufficiale della mega-collaborazione con Tiffany & Co. e Jacobs stesso, il designer indossava Miu Miu insieme alle sue sneaker Dior. Marc Jacobs è sicuramente un altro designer che non nasconde i suoi gusti in fatto di moda e indossa senza remore abiti di altri brand. Scorrendo il suo feed si scopre una vetrina di look incredibile che va da Balenciaga e Rick Owens a Prada e Celine. Tanto Kim Jones che Marc Jacobs, ma tra questi esempi potremmo inserire anche Thibaut Denis, rappresentano un mindset progressista nella moda di oggi, totalmente assuefatta al total look tanto da far temere la morte dello stile personale.
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Tra gli altri designer amanti dei brand altrui possiamo anche contare Virgil Abloh, amante di Arc'teryx e di molti altri marchi indipendenti; Karl Lagerfeld famosamente dirigeva Chanel e Fendi quando decise di perdere ottanta chili e strizzarsi in un completo di Dior firmato da Hedi Slimane mentre Raf Simons indossava una giacca di Prada nelle scene di Dior and I, a dimostrazione di quanto il brand che più di dieci anni dopo avrebbe diretto già lo appassionava. La capacità di mescolare capi e brand diversi, che vengono tanto dal mega-lusso che dall'archivio e dal vintage, è dopo tutto il vero indice di creatività e apertura mentale di un creativo di rilievo nell'industria che non si fa imprigionare dai rigidi dettami della fedeltà pedissequa al proprio brand.