Come le digicam hanno invaso le campagne di moda
Heaven, Balenciaga, Skims, Tommy Hilfiger e il resto del mondo
30 Settembre 2022
Dalla sensualità gotica di Nicola Brognano per Blumarine, al denim post punk di Diesel by Glenn Martens, passando per una nuova ondata di completi succinti firmati Miu Miu: la settimana della moda milanese ci ha dimostrato che non siamo ancora stufi della vita bassa, delle minigonne inguinali, degli ombelichi scoperti e dei pattern metallizzati. Anzi, dopo due anni di collezioni nostalgiche e posh, la febbre dell’Y2K ha investito non solo l’abbigliamento, ma anche la lente che usiamo per raccontarlo. Immagini sfocate ad arte, luci flashate, video sgranati o fuori fuoco che sembrano provenire direttamente da una film indipendente a basso budget o da un festino dissoluto: gli stessi mezzi tecnologici che hanno cristallizzato i nostri ricordi d’infanzia in album di famiglia sono oggi portavoce di un'estetica ben precisa e sempre più ricercata. È il trend delle digicam, le fotocamere digitali prodotte tra gli anni '90 e l'inizio degli anni '00, nonché i dispositivi che hanno trasformato il nostro modo di vivere la fotografia, non più ad appannaggio di pochi adepti e sottoposta a capricci analogici, ma un medium globale, illimitato, aperto a tutti, soprattutto se comodamente incorporabile in un telefono portatile.
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Cinque anni fa Kendall Jenner sfoggiava la sua Contax T2 allo show di Jimmy Fallon, due anni e mezzo Frank Ocean raccontava il Met Gala per Vogue con la sua fedele macchinetta a rullino: erano gli anni del revival analogico. Non solo headphone e telefoni cellulari, la nostalgia per epoche tecnologiche passate riguarda anche rullini e camcorder, sia per le celebrity che per i più affermati fotografi di moda. Da Rory Kramer che ha aperto un account archivio per i suoi scatti in analog, a Tyler Mitchell, che si è presentato al Met Gala dello scorso anno in total outfit Bode e con una Yashica al collo, passando per Tom Holland, Zendaya, Peggy Gou, Chris Hemsworth, Emily Ratajkowski, solo alcune della celebrità che negli ultimi anni state ritratte con un’Olympus o una Kodak usa e getta in mano o al collo. Ma è arrivata l’ora di riscoprire una nuova era tecnologica. Tutto, dalle vivide campagne a bassa risoluzione di Heaven by Marc Jecobs ai filmati in VHS di Balenciaga in collaborazione con Harmony Corine, passando per il nuovo video di Tommy Hilfiger con Jon Batiste, trasuda Y2K, un mix di immagini dal finish granuloso che rendono qualsiasi immagine un interessante reperto grunge di qualche decennio passato in perfetto stile Indie Sleaze.
La schiera di appassionati comprende Kim Kardashian, Addison Rae, Hailey Bieber, Bella Hadid mentre su TikTok spopola il trend “teenage dirtbag” con 259.4M visualizzazioni, in cui celebrities e non raccontano, sulle note del brano di Wheatus del 2000, gli anni della loro adolescenza tramite immagini scattate con le digicam. Reddit riunisce un’animata nicchia di appassionati, una comunità in rapida crescita pronta a scambiarsi consigli e pareri discutendo delle principali differenze che intercorrono da un modello altro, mentre Ali, del canale YouTube "One Month Two Cameras", si è guadagnata un seguito consistente grazie alle sue preziose recensioni di fotocamere digitali d'epoca, come la famosa Leica M8, insieme a gioielli meno apprezzati come l'eccentrica Olympus E-1 e la DXO One.
Nell’era dell’alta risoluzione, in cui qualsiasi smartphone ha la peculiarità di poter scattare un'immagine professionale e in cui chiunque, con un po’ di immaginazione, potrebbe improvvisarsi fotografo, l'accessorio tecnologico più in voga non è più l'ultima uscita, uno show off sterile del proprio potere d'acquisto e di megapixel, ma tutto ciò che appare inusuale, datato, vintage. Se in passato la fotografia ha conosciuto stili e trend riservati agli addetti al settore, oggi il potere democratizzante dei social e i tutorial di TikTok (e una febbrile ansia di creare contenuti) ha reso le tendenze anche in questo ambito leggibili e replicabili. La Gen Z e i Millennials si rifugiano - spinti da ricordi d'infanzia di cartoni in cassetta, Tumblr, MySpace, di un mangiadischi al posto della radio - in un'epoca tecnologica abbastanza lontana da poter essere storicizzata e ritornare sotto forma di trend, come se la realtà apparisse troppo nitida e dozzinale attraverso le attuali tecnologie e ci fosse forzatamente bisogno di un filtro per romanticizzare un presente scadente.