Il rapporto di Prada con gli attori di culto del cinema
Da John Malkovich negli anni ’90 alla sfilata con Jeff Goldblum di ieri
17 Gennaio 2022
Ieri, con il suo show FW22, Prada ha riaffermato la potenza del rito delle sfilate portando sulla passerella un cast di talenti del cinema vecchi e nuovi che includeva Jeff Goldblum e Kyle McLachlan, rispettivamente in chiusura e in apertura, insieme ad Asa Butterfiled, Thomas Brodie-Sangster, Ashton Sanders, Damson Idris e persino Filippo Scotti, che aveva esordito sullo schermo solo lo scorso mese con È stata la mano di Dio. Lo show è stato un momento abbastanza epico per la Milan Fashion Week, e ha richiamato lo show FW12 di Prada che aveva visto l’apparizione sulla passerella di Willem Dafoe, Gary Oldman e Adrien Brody nel mezzo dei modelli – show poi diventato virale negli anni al pari degli outfit firmati da Prada per Jeff Goldblum negli ultimi anni.
E in effetti Prada, includendo questi dieci attori, ha strizzato l’occhio al cult status a cui la cultura dei social media ha elevato sia lo show del 2012 che gli outfit e le camicie da bowling di Goldblum – ma il momento ha anche riaffermato con singolare forza il legame del brand con gli attori di culto di Hollywood e non: una tradizione che va avanti dagli anni ’90, con l’inclusione di John Malkovich nella campagna SS95 del brand, ma anche Tim Roth, Willem Dafoe, Joaquin Phoenix, Benicio del Toro, Cristoph Waltz, Ezra Miller, Miles Teller e, quest’anno, Tom Holland ma anche registi come Pedro Almodovar e Nicolas Winding Refn e artisti musicali come Frank Ocean. Tutte scelte che, lungi dal voler sfruttare l’associazione a una certa star per il solo hype, dimostrano sempre un occhio per figure di culto del cinema, attori centrali ma defilati rispetto al mainstream e star poco convenzionali – cosa che crea un parallelismo con la quirkiness del brand, da sempre associato al mondo dell’arte, ma anche partner ormai quasi decennale di registi come Wes Anderson e responsabile di costumi di film di culto come Romeo + Juliet e The Great Gatsby. Le scelte di casting delle menswear campaign nel corso degli anni, poi, specialmente durante gli edonistici anni '90 in cui si metteva molta enfasi sulla bellezza fisica dei modelli, rappresentava anche il desiderio di raccontarsi tramite visi meno generici ma soprattutto meno convenzionali del solito, oltre che culturalmente significativi.
Nello show di ieri, però, c’è stato un cambio di paradigma, con gli attori di culto del passato che sfilavano insieme a protagonisti di serie tv come Kyle McLachlan che, oltre ai film di Lynch girati in gioventù, ha trovato celebrità con Twin Peaks, Sex & the City e Desperate Housewives; Damson Idris di Snowfall, Tom Mercier di We Are Who We Are e La Corde, Jaden Michael di Colin in Black & White oltre che agli attori di film-hit di Netflix come il già citato Filippo Scotti e Louis Partridge di Enola Holmes. Il cast dello show di ieri era dunque più variegato di quanto ci si potrebbe attendere: con l’eccezione di Jeff Goldblum e Ashton Sanders, lanciatissimo al cinema con Moonlight e Judas and the Black Messiah, tutto il resto degli attori visti in passerella rappresenta una categoria trans-mediale di star, specchio di un mondo dello spettacolo in cui la serie tv, il film-evento di Netflix e la miniserie sono tanto rilevanti quanto il cinema stesso con una barriera che separa i diversi ambiti che diventa più sottile di stagione in stagione. Tutt’al più, con la selezione operata dal brand con questo casting, si potrebbe immaginare che Prada si sia voluta chiedere chi saranno gli A-listers di domani, i nuovi volti che sostituiranno la generazione di star che dopo avere accompagnato il brand nel corso degli ultimi vent’anni lasceranno il posto a nuove e altre icone.