Daniele Villa
19 Febbraio 2012
I collage di Daniele Villa si rapportano agli elementi come raddoppiandoli, forse gli accostamenti sono così sottili e necessitati dagli occhi stessi che il loro accadere si fa naturale, come deve essere [...]. Voci del verbo apparire, come per l’ultima volta, come un ritorno perfetto che può riservare solo il sogno, o ancora l’imperfetto ritorno al dramma ingenuo del tempo e delle sue detonazioni (le catastrofi e le generazioni) – con le sue distrazioni, e quelle del caso – motore immobile di un gioco d’architetture ora e forse possibili, ora e mai più determinabili, se non in dirittura di uno spazio ancorato a non più, o solo appannaggio di apparenza o essere.
da Per una falda del terreno (Archivio di un tempo dato per improvviso) di Giampaolo De Pietro per la personale DA GRANDE SARO' MORTO, a cura di Guillame Von Holden, presentata alla galleria Zelle Arte Contemporanea di Palermo.
Per maggiori informazioni su questo artista:
www.danielevilla.com
www.zelle.it
http://dustmagazine.com/blog/?p=1162
Sezione d'arte a cura di Patrizia Emma Scialpi