Vans Old Skool: la sneaker della Generazione Z
Tutti i motivi che l'hanno resa un'icona
11 Agosto 2020
Le Vans Old Skool sono una delle scarpe più universali in assoluto, una delle poche sneakers trasversali ad ogni fascia d’età. Il loro potenziale risiede nella capacità di accomunare chiunque le indossi, e di essere presenti tanto nei guardaroba di un liceale che nella sneaker rotation delle odierne icone della moda. Il range dei suoi fan va dagli skater della California a Marcelo Burlon, da Bella Hadid a Travis Scott, da A$ap Rocky a Russell Westbrook passando per i milioni di adolescenti figli della Generazione Z.
Le Vans Old Skool hanno successo perché sono democratiche e hanno un design minimalista e genderless che le ha fatte diventare uno dei pilastri dell’estetica normcore – che dell’anonimato, della praticità e della semplicità ha fatto una regola. L’ubiquità delle sneaker del brand è tanta che persino in un anno difficile come il 2020, il brand ha registrato una crescita del 10% con una flessione del 7% relativa al solo ultimo trimestre conclusosi a marzo, nel pieno del lockdown. Persino il leggendario James Jebbia, founder di Supreme (con cui Vans collaborò a metà anni ’90), definì l’Old Skool:
«Un’icona, un classico della cultura skate. Ne 1996 era ancora una delle migliori scarpe di Vans e ha resistito alla prova del tempo».
Minimalismo, riconoscibilità e versatilità hanno dato vita alla ricetta del successo per le Old Skool che, vent’anni dopo esser state disegnate da Paul Van Doren e messe sul mercato nel 1977 col nome di Style 36, sono cresciute nel corso degli anni '90 fino a fuoriuscire dal mondo dello skateboard in cui si erano originate per infiltrarsi in tutte le subculture giovanili dell’epoca. Negli anni seguenti alla sua nascita, infatti, l’Old Skool era una sneaker che soltanto gli skater indossavano ma la loro ampissima diffussione può essere usata per descrivere la parabola dell’influenza che la skate culture ha avuto nella moda giovanile contemporanea. Nel corso degli anni ’90 e poi sempre più nei primi 2000, le Old Skool iniziarono a dialogare col mondo della moda e della musica. Tramite i modelli dedicati agli Iron Maiden, ai Bad Religion o agli Slayer, le Old Skool sono entrate in contatto col mondo punk e rock e grazie a figure come quella di Henry Rollins, icona del primo punk rock americano, quelle stesse sneaker divennero ancora più popolari fra gli adolescenti.
Nel corso dell’ultimo decennio, infatti, l’estetica street finì per accomunare il mondo del rap, quello del surf e quello dello skate. I maggiori rapper e cantanti americani iniziarono ad abbandonare baggy jeans e snapback per indossare magliette e felpe di Supreme, Stüssy o di Thrasher, oppure proprio le Vans Old Skool e una nuova generazione di designer cavalcarono l’ondata dello streetwear, trasformandolo in un vero fenomeno mondiale, apparendo indosso a icone come A$AP Rocky, che le abbinava a pantaloni sartoriali e crewneck balenciaga; Tyler, The Creator che nel 2013 firmò la collabo Golf Wang x Vans Syndicate Old Skool fino a Kanye West che, nel brano No More Parties in LA, cantava: «Some days I'm in my Yeezys, some days I'm in my Vans». Per tutti questi anni, la Vans Old Skool è stata forse l’unico item di abbigliamento comune tanto ai guardaroba più costosi del mondo che a quelli più basici.
Ma la Old Skool non è solo sinonimo di minimalismo: la sua capacità di funzionare da frame per accogliere elementi culturali diversi e di prestarsi a ogni tipo di declinazione estetica le ha portate a collaborare con Supreme, Alyx, Marc Jacobs, Wacko Maria, Comme des Garçons e molti altri brand. La strategia di Vans in questo caso è stata molto singolare: anziché capitalizzare sulla sua sneaker più richiesta - come sta facendo Nike con le Nike Dunk -, ha preferito continuare a produrla in quantità accessibili a tutti, collaborando al contempo con altri marchi per dare vita anche a delle Old Skool più limitate. Così facendo, ha rifiutato la cosiddetta legge dell’hype, preferendo rimanere fedele alla sua tradizione e continuando a fornire Vans Old Skool su grande scala come faceva in principio.
Le Vans Old Skool sono le vere scarpe della Generazione Z perché sono forse le uniche sneaker arrivate dai piedi degli idoli della Gen Z, ai piedi dei membri della Gen Z. Hanno incarnato la youthness dei giovanissimi, offrendosi come come vettore in grado di collegare il guardaroba degli adolescenti a quello dei loro cantanti, modelli, attori, sportivi, designer preferiti.