La storia del Camo di BAPE®︎
Uno dei pattern-simbolo dell'universo streetwear giapponese
01 Luglio 2020
Chissà se Nigo pensava a chi sarebbe diventato nel Ventunesimo Secolo mentre guardava Planet of the Apes, il film che darà il nome al suo brand principale, A BATHING APE®︎. La storia di BAPE®︎ è tappezzata di momenti chiave come collaborazioni con marchi del calibro di Coca-Cola, Comme des Garçons, adidas e Supreme, ma anche con grandi personaggi della musica e dell’arte, come Kanye West e KAWS, per citare i più celebri. “Tappezzata” non è una parola casuale. È impossibile infatti immaginare BAPE®︎ senza il suo pattern iconico, quel camouflage conosciuto pure come "Cloud Camo" caratterizzato dal volto di una scimmia spesso nascosto fra le sue sfumature di colore. Un pattern che ha subito molte evoluzioni nella storia del brand, passando dalla versione tigrata a quella snakeskin fino allo Space Camo decorato di stelle del 2015.
Dal 1993, anno della fondazione di BAPE®︎ da parte di Nigo, sono passati ben ventisette anni - Nigo, pseudonimo di Tomoaki Nagao, vuol dire "Numero due" in giapponese. È diventato il soprannome ufficiale di Nagao da quando un commesso del punk shop A Store Robot vide in lui una somiglianza con Hiroshi Fujiwara, ribattezzandolo "Fujiwara Hiroshi NIGO". In quel momento Nigo era a Tokyo e stava per entrare in contatto con lo stesso Fujiwara, il quale lo introdurrà nell'ambiente del clubbing giapponese. I due personaggi che più di tutti hanno indirizzato la vita di Nigo, però, sono Jun Takahashi e il grafico Shinichiro "Sk8thing" Nakaramura. Quest'ultimo lavorò con Fujiwara alla creazione di Goodenough, brand di streetwear che subito ebbe successo grazie all'influenza del creatore di Fragment Design, il quale capitalizzò immediatamente i buoni risultati ottenuti chiedendo a Nigo e a Jun Takahashi di dirigere un negozio adatto a vendere i propri prodotti, Nowhere. Dalla scissione successiva di Nowhere, poi, sono nati UNDERCOVER by Jun Takahashi e BAPE®︎. Shinichiro "Sk8thing" Nakaramura, invece, fu il disegnatore del logo originale di BAPE®︎ e del suo camouflage. Il nome del brand si rifà al detto giapponese "Scimmia a bagno nell'acqua tiepida" che in inglese è “A Bathing Ape In Lukewarm Water”, utilizzato per indicare una persona così pigra da intrattenersi nell’acqua del bagno tanto a lungo da farla diventare tiepida ed è una frecciata ironica all'edonismo e agli atteggiamenti consumisti degli adolescenti nipponici del distretto di Ura-Harajuku.
La parola camouflage, che tradotta vuol dire "nascondere", apparve per la prima volta nel 1600, quando William Shakespeare la usò in Macbeth per riferirsi alla mimetizzazione dei soldati. Il motivo venne adottato nella moda già negli anni '20 ma fu dopo la Seconda Guerra Mondiale che il camo venne adottato dai manifestanti pacifisti che lo usarono come indumento di protesta. Solo negli anni '70 il pattern iniziò a essere accettato per ciò che era realmente: un design genuino e originale. BAPE®︎ iniziò a proporlo nel 1996 nei toni del giallo e del verde, portandolo su giacche a vento e felpe che in pochi anni arrivarono ai personaggi più in vista della cultura pop, da Notorious B.I.G. a Rihanna. Oggi, il brand ha realizzaato oltre cento pattern Camo diversi.
Il brand ha avuto immenso successo nel corso degli anni ma la situazione cambiò quando Nigo si dimise dal ruolo di CEO. Un anno dopo, nel 2010, BAPE®︎ aveva un debito di 110 milioni di yen. Se oggi BAPE®︎ esiste ancora è grazie a un gruppo di Hong Kong, I.T., che ha salvato il marchio dalla bancarotta comprandone il 90% delle azioni. Dieci anni dopo quello storico avvenimento, Nigo si è dedicato ai suoi altri marchi, come Human Made, oppure alla direzione creativa di UNIQLO UT. BAPE®︎, invece, è sopravvissuto e ha imparato a convivere con un'aura ibrida, che a metà preserva l'animo underground che aveva agli inizi, ma che in parte ha fatto del brand il contrario di ciò che desiderava diventare, un marchio per tutti i tipi di clientela.