Nuovi Nomi: Fleamadonna
09 Settembre 2011
Dimenticate per un attimo sorrisi patinati e pelli dorate baciate dal sole.
Non pensate alle solite ragazze da copertina che ammiccano gioiose lo spettatore, fasciate nei loro abitini frou frou color zucchero filato.
Liberate la vostra mente dal solito cliché della sabbia dorata, dei lungomare assolati, popolati di splendide signorine con le labbra glossy e con pochi centimetri di stoffa cool indosso.
Flemadonna è tutta un’altra storia.
Prima di tutto, quest’anno ci racconta di una ragazza vampiro che vive in una malinconica e tetra foresta. E già questo –permettetecelo- contrasta con l’idea di lookbook estivi ridenti che ci siamo fatti negli anni.
Per stupire poi, sceglie uno stile “livido”, fatto di pelli bianche, sorrisi spenti, sguardi conturbanti, che nell’affascinare, leggermente intimoriscono.
Naturalmente, non finisce qui. Fleamadonna è in continua evoluzione. Non è un brand per ragazze depresse, ma un marchio glam e metropolitano, che ha scelto di distinguersi dalla massa in modo originale e provocatorio.
Dietro gli abiti che nascondono un sapore e un’ispirazione anni ottanta, c’è lei: Jei Kim. Sud Coreana, Jei è stata definita una delle scoperte della moda del suo paese più entusiasmante. E il suo brand, nato nel 2007, in sole tre stagioni è riuscito ad ottenere un grosso successo internazionale, apparendo su magazine e riviste come Dazed&Confused.
Nella vita da sempre Jai voleva fare la design e le sue creazioni si sviluppano come desiderio di aggiungere qualcosa di frizzante, dinamico e a basso costo, ad un paese ed ad una moda piatta e fossilizzata sui soliti modelli.
Partendo dalle sue icone di stile – Madonna, Beyoncè, Kylie Minogue, Jei traccia una femminilità che è audace nel proporsi con pezzi anche strong (duri) senza essere mai sfacciati, mai troppo chiassosi. E se questa primavera-estate, sceglie la foresta, teschi e dettagli rosso sangue per stupire, le collezioni precedenti avevano tutt’altra cifra stilistica, muovendosi tra lo spazio e la dance floor in un solo battito di ciglia (finte).
E’ questo, del resto, il mondo che Jei vuole narrare. Uno spazio pop, fluido e misterioso, in cui immergersi e confondersi. Con indosso, naturalmente, un suo abito.
Di chi altri sennò?