Nel mondo di Ellery
24 Marzo 2011
All’inizio è stato solo un nome: Ellery.
“Ci piace. Facci sapere che ne pensi” mi avevano scritto, completando la mail con il classico indirizzo web di riferimento: http://www.elleryland.com.
“Ok Iole” mi sono detta, “facciamoci un giro”. Ed eccomi qua, poche ore dopo a parlarvi di loro, del brand, degli abiti, di quella atmosfera squisitamente ’70, favolosamente disco, che si avverte aprendo la prima pagina del sito.
Un qualcosa che ti attira. Che ti porta a scorrere tutto il lookbook. A non perderti nemmeno un abito, nemmeno una posa. Magnetico, si potrebbe definire questo stile. Un connubio vincente tra elementi di femminilità dura e allo stesso tempo romanticamente declinata, seducentemente svelata.
E’ una sirena metropolitana, la donna che Ellery ci disegna. Una che al posto della coda, indossa pantaloni a zampa, enormi evidenti sexy.
Una che ha abbandonato l’oceano per il dance floor, i fondali per il sidewalk, la fiaba per la vita vera. Da vivere a ritmo di rock’n roll.
Dietro il marchio, una ragazza: Kym.
Diplomata alla Central Saint Martins, con un dna da party girl e icona di stile, Kym da sempre sa che da grande disegnerà abiti.
Lo sprono a provarci davvero, avviene nel 2007. Uno stylist di Vogue fotografa per il suo editorial un paio di calze da lei realizzato. Kym non ha ancora prodotto nulla eppure la sua creazione fa il giro del mondo. E’ il segno. E’ ora di mettersi al lavoro. Nasce Ellery. Un brand chic, strutturato e fashion-forward.
Un marchio che trae ispirazione e vitalità da icone differenti: Jerry Hall come Mert e Marcus, Ryan McGinley come Carine Roifeld. Che non è mai banale, sempre diverso pur rimanendo fedele a se stesso. Come nel caso di “Horreu Scope”, collezione pe 2010, dove l’ispirazione era l’oroscopo, declinato in modo da poter essere gradito ad una donna a metà strada tra Cleopatra e Maria Antonietta.
Da Perth (sua città natale) a Londra. E poi di nuovo in Australia, oggi il marchio Ellery può definirsi grande. Ha fatto esperienza, ha osservato, capito come e quando si fa moda. L’ha fatto e ci ha convinto.
Adesso tocca a voi!