Con la testa fasciata
21 Dicembre 2010
Quante volte vi hanno detto di non fasciarvi la testa anzitempo?
E quante volte vi hanno ricordato che è sbagliato vivere costantemente con la paura di rischiare, mettendo quelle “mani” perennemente avanti, per non prendersi responsabilità o brusche cadute?
Beh, ci spiace per i promotori del “si vive una sola volta”, ma oggi siamo qua a suggerire a tutte le nostre amiche e amici, di fasciarsi la testa. E anche, perfettamente.
Attualmente, infatti, se non si vuole incappare in uno scivolone di stile durissimo, la testa va messa al sicuro sotto una coltre di lana morbida e colorata, che a volte prende il nome di fascia altre di turbante.
Se questi ultimi accessori stilosi, hanno fatto il look e costruito i successi di molte aspiranti fashioniste durante l’estate, d’inverno – si potrebbe dire- che la musica non cambia e la fascia/turbante è sempre lì pronta sul comodino a esser messa su, per decidere le sorti di una mise, altrimenti già vista e scontata.
Se per anni avete sferruzzato in casa pur di costruirvi il vostro berretto di lana su misura, dunque, non arrendetevi. Sfilatelo leggermente, stringete le maglie, create una semplice striscia e dopo averne cucito le estremità, applicatene in un sol punto un piccolo anello, sempre di lana, capace di creare l’effetto a farfalla, necessario per stupire.
Naturalmente, non occorre impegnarsi troppo. In giro di fasce di lana o turbanti, se ne trovano a bizzeffe. Da Zara, dove è minimal e sporty, passando per Topshop, dove si ammanta di un accento retrò anni venti, grazie all’uso di piccole perline luminose, si arriva da Prada, dove l’allure è bon-ton chic e l’abbinamento prevede occhiali da vista a mo’ di signorina Rottenmeier e ampi gonnelloni a ruota anni ’50.
Fascia di lana che non deve farvi pensare ad un cosacco, che abbandonata steppa desolata, si aggira minaccioso alla ricerca di fortuna per il centro, ma ad una piccola zarina, che invece dei diademi e delle pellicce, per tenere i pensieri al caldo usa strisce di grossa lana, abbinandole sapientemente a pantaloni sportivi e a stringate con tacchi di gomma, tres-cool.
Inutile dirvi, che io dotata di milioni di pensieri scompigliati, meritevoli a loro volta di un po’ di tempore, la fascia di lana ce l’ho da tempo. Perfetta, al posto dell’ingombrante cappello, capace spesso di farmi sembrare un uovo, la fascia mi dona un pizzico di glamour in più, risolvendo spesso pure l’annosa questione dell’acconciatura. Insomma, non bisogna essere necessariamente Blair Woldorf o un membro del suo esercito di tirapiedi, per portarle con classe e disinvoltura.
Ergo, fasciatevi la testa che si va… Io vi aspetto in strada.