Tutto quello che dovreste sapere sull'atmos x Nike “Animal Pack 2.0”
Siete pronti a rivivere il passato?
06 Marzo 2018
Hidefumi Hommyo inaugura Atmos a Harajuku, Tokyo nel 2000.
Nel 2001, dopo un solo anno di attività, Nike propone a Hommayo di collaborare e di realizzare insieme per la primissima volta una Air Max 1. La scelta fu mirata: la silhouette dell’Air Max andava per la maggiore a Tokyo, e ogni sneakerhead giapponese ne possedeva almeno un paio. La collaborazione fu tenuta segreta fino al momento del lancio, neanche Nike Japan ne era a conoscenza, ma la sneaker fu così apprezzata che andò immediatamente sold out.
Questa fu solo la prima di una lunga serie di collaborazioni, non solo con Nike, ma con tutti i più grandi brand di sneakers, arrivando a vantare un totale di circa 200/300 collaborazioni.
Ed è proprio nel 2006 che l’atmos Animal Pack viene realizzato. Le silhouette della Air Max 1 e della Air Max 95, vengono ricoperte in pony hair dalle diverse texture animalier. La scelta dei materiali e dei colori anche in questo caso non fu casuale.
Come lo stesso Hidefumi Hommyo dichiarò più volte, il gusto del pubblico giapponese è totalmente diverso da quello dei consumatori europei ed americani. I giapponesi amano i dettagli, e hanno un gusto particolarmente raffinato in quanto ad abbinamenti e combinazioni di colori. Mentre i consumatori americani impazziscono per le Jordan Retro, i clienti giapponesi preferiscono le Air Max, e non indosserebbero mai qualcosa che non sia perfettamente abbinata al proprio outfit.
Il resto è storia. E la storia sta per fare il suo grande ritorno sul mercato in occasione dell'Air Max Day 2018, o forse è il caso di dire Air Max Month. Una delle collaborazioni più desiderate nel mondo dello streetwear ritorna quest'anno con le classiche Nike Air Max 95 e Air Max 1. A differenza della versione OG che aveva un pony hair cream sull’upper, l’edizione del 2018 si tingerà di nero.