Su la cinghia!
23 Luglio 2010
E’ giunta l’ora di tirare la cinghia.
Non in senso metaforico, rassicuratevi. Adesso che lo spettro della recessione si è un po’ allontanato e lentamente si sta riacquisendo – meno male- la voglia di spendere e la fiducia nell’acquisto, non mi sentirei mai di chiedervi di continuare a lesinare.
La cinghia di cui sopra, dunque, va tirata sì, ma in senso letterale e fashionista. Dalla pancia, dove delicatamente si è appoggiata per anni – a volte nascondendo accennate maniglie dell’amore, altre smagriti fianchi senza carne- alla vita; più piccola per natura e dunque più desiderosa di carattere, di sex appeal.
Di questo passaggio modale, della cinghia sempre s’intende, se ne sono rese testimonial tutte le bloggers e i designers di successo, che nel disegnare la silhouette della prossima stagione non hanno dimenticato questo dettaglio fondamentale: mettere in evidenza quella parte del corpo femminile morbido e accogliente con un nastro di stoffa o pelle, semplice o decorato, che nell’avvolgersi intorno, crea raffinate armonie e deliziosi momenti di stile.
Lo step successivo poi – perché ci può sempre essere qualcuno in agguato e dire che la storia della cinghia è già vecchia e stravista- sta nel doppio giro che a tale laccio si fa fare, per cui la vita viene doppiamente “cinta”, per due volte evidenziata.
Infine, l’ultima variante del caso – forse la più gettonata al momento, ma ce ne potrebbero essere infinite- è quella che vede l’estremità in eccesso del laccio annodato al resto dell’insieme e lasciato poi libero, invece di essere castigato nel solito passante.
Da Andy di Style Scrapbook a Liz di Late Afternoon, questo elemento non è passato inosservato, tanto che loro - e con loro tutte le altre- non rinunciano ad avvolgere ogni tipo di indumento in questo pezzo di corda/pelle doppio, che si aggiunge alla mise, cambiandole totalmente il mood, decisamente l’effetto.
Anche sulle passerelle per quest’autunno inverno 2010 poi, il protagonismo della cinghia non è da meno.
Da Chloè a Prada, da Marc Jacobs a Gucci, è tutto un rincorrersi di cinghie, cinture, cintine, che abbracciano, legano, avvolgono, strizzano, vitini da vespa sottilissimi, che si ingigantiscono solo quando si uniscono ad esagerati cappotti ed enormi soprabiti.
Come fare per cavalcare la tendenza? Semplice, inventandosi il proprio modo di tirarla su. Scegliendo un nastro di stoffa, al posto del classico in pelle; personalizzandola con borchie e lustrini, paillettes e fiocchi di raso.
Una volta trovata la soluzione, tocca stringere.
Facciamo tutti insieme al mio tre?