Katy Perry in COMME des GARÇONS è la protagonista della cover Vogue US Maggio
Nell'intervista la cantante discute di razzismo generazionale, Donald Trump e femminismo
18 Aprile 2017
La pop star Katy Perry, che insieme a Pharrell William è ambasciatrice del MET Gala 2017, interpreta le creazioni di Rei Kawakubo, con un mood in bilico tra pop e malinconia, in un ampio servizio fotografico firmato Mert&Marcus e curato da Grace Coddington e nell'intervista che lo accompagna rivela momenti della sua vita. La ragazza californiana parla di moda come di un linguaggio in cui in questo momento tutto è metamorfosi, cambiamento, adattamento; racconta dell'ammirazione per Madonna, Adele e Beyoncè, il suo idolo che definisce
"(...) il nostro moderno Michael Jackson. Dimostra che va bene essere forti e vulnerabili allo stesso tempo e questa vulnerabilità non è una debolezza ma in realtà è una forza".
Katy confessa la delusione cocente quando Donald Trump ha vinto le elezioni americane di novembre che le ha rievocato infelici ricordi: "Ero molto scoraggiata ad un certo punto. Ho riportato molti traumi. La misoginia e il sessismo sono stati presenti nella mia infanzia. Ho un problema con gli uomini oppressivi che non ammettono l'eguaglianza. Mi sentivo di nuovo come una bambina di fronte a un volto spaventoso, autoritario".
Nell'intervista, la star ha parlato anche di quando i genitori la portavano ai concerti di Madonna e Marilyn Manson per protestare contro di loro, un esempio della sua rigida educazione cristiana e di come sia riuscita a diventare la persona che è oggi nonostante da bambina abbia sperimentato il "razzismo generazionale", la misoginia e il sessismo.
E la musica? Perry la definisce "pop con uno scopo", ma non si sbilancia sul prossimo disco, anche se poco dopo indiscrezioni sostengono che Witness, il secondo estratto dal prossimo album - nel quale ci sarà anche un duetto con la rapper Nicki Minaj - uscirà in tutto il mondo il 21 aprile.