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Plastic Chicks

Plastic Chicks

Vorrei una bambola così, o almeno l’avrei voluta. Una bambola vestita di plastica, con una meravigliosa armatura ergonomica, sexy, che accompagna le curve di un corpo più che femminile ed aggiunge volumi, come a voler inventare nuove parti del corpo, piuttosto che schiacciarle o nasconderle. Polipropilene e colori pastello opacizzati, ecco ciò che si trova dietro queste sculture della figura. Un esercito di cyber dolls che si schiera dalla parte dell’incontenibile voglia di fare moda.

Opere che sembrano provenire da un laboratorio di uno scultore pazzo alle prese con la creazione della donna perfetta, da celare dietro spalline e fianchi imbottiti, abbinati a leggins da guerra che accompagnano i movimenti con tanto di bulloni e viti. Sotto una scorsa così dura, si trovano poi bodysuits e veli colorati, dai richiami optical, nelle tinte tenui del giallo, del lilla e del panna.
La mente del progetto è Amy Jane Thompson, designer devota alla sperimentazione di tecniche e materiali estranei al mondo della moda, che vengono scelti per reinventare le forme, celare e mostrare nuove anatomie, unire alla moda la tradizione dell’architettura, della scultura e dei neo nati oggetti di design, figli della plastica, del gioco e dell’avanguardia.
Dear Amy, personally, I just want to escape like your Cyber dolls.