Lolita compie 60 anni
5 cose che non sapevate sul romanzo
29 Ottobre 2015
Lolita è un romanzo senza tempo. Opera dello scrittore russo Vladimir Nabokov, narra l’ossessione di un professore di letteratura nei confronti di una ragazzina di 12 anni, di cui diventa il patrigno. Questa breve introduzione alle vicende trattate è sufficiente per immaginare lo scandalo che il libro suscitò al suo debutto, nel 1955.
L’impatto che l’opera ebbe sull’immaginario collettivo fu strabiliante, complice anche la pellicola diretta da Stanley Kubrick (1962) che la consacrò come culto della letteratura moderna. Oggi Lolita compie 60 anni – pur rimanendo più attuale che mai – e abbiamo deciso di celebrare questo evento svelandovi le cinque curiosità più interessanti sul suo conto.
#1 Nessuno voleva pubblicare il romanzo. Nabokov impiegò circa cinque anni a scrivere Lolita: iniziò nel 1948 e finì nel dicembre del 1953. Per quasi due anni cercò un editore disposto a pubblicarlo, ma tutti vedevano nell’opera un inno alla pedofilia. Nel 1955 la prima edizione di Lolita vide finalmente la luce, a Parigi, grazie alla casa editrice statunitense Olympia Press, specializzata in letteratura erotica. Il libro andò a ruba.
#2 Lolita non è Lolita. Mentre il sostantivo Lolita è entrato ormai a far parte del linguaggio quotidiano per indicare una ragazza giovane, bella e maliziosa, pochi sanno o ricordano che il vero nome della protagonista del libro è Dolores Haze. Soprannominata dalla madre Lo, Lola o Dolly, la ragazzina diviene 'Lolita' solo agli occhi di Humbert, il suo instancabile ammiratore.
#3 La scelta della copertina. In quanto opera complessa e difficile da etichettare univocamente, Lolita è uno dei libri che ha messo maggiormente in difficoltà gli editori per la scelta della copertina nella storia della letteratura. Attualmente ne esistono 185, ma nessuna viene considerata, da chi conosce bene il libro, pienamente efficace o soddisfacente. La copertina di Lolita è una sfida talmente grande che sul tema è stato scritto un libro: Lolita - The Story of a Cover Girl.
#4 Il declino del nome Lolita. “Dal 1956 in giro ci sono molti barboncini che si chiamano così, ma pochi esseri umani” disse Nabokov a proposito del nome Lolita in una intervista rilasciata al magazine Life nel 1964. Stando alle statistiche svolte sui nomi dal governo Americano durante i vari censimenti, la popolarità del nome Lolita è stata inversamente proporzionale al successo del libro: portarlo comportava non pochi pregiudizi etici.
#5 I cenni autobiografici. Fin dalle prime pagine il lettore si scontra con un per personaggio femminile molto misterioso, Vivian Darkbloom. 'Vivian Darkbloom' non è che l’anagramma di Vladimir Nabokov, e quindi la firma dell’autore nascosta tra le righe del suo stesso romanzo.