Chi è Tyler Mitchell?
Il fotografo afroamericano che ha firmato l'ultima campagna di JW Anderson
05 Febbraio 2020
Tyler Mitchell è stato il primo fotografo afroamericano a scattare la prestigiosa copertina di settembre di Vogue, nel 2018, immortalando Beyoncé (che lo aveva appositamente scelto per lo shooting) in quella che resta una delle più iconiche cover di fashion magazine degli ultimi anni.
Da quel punto in poi, la carriera dell’allora 23enne Mitchell è letteralmente esplosa: l’anno seguente uno dei suoi ritratti di Beyoncé è stato acquistato ed esposto allo Smithsonian National Portrait Gallery, il suo lavoro è finito sulla copertina di “The Black New Vanguard”, l'enciclopedico libro di Antwuan Sargent, poi sono arrivate le partnership con Marc Jacobs e Comme de Garcons, fino alla collaborazione con Jonathan Anderson per la campagna FW19 di JW Anderson, ripetuta adesso per la SS20. Gli scatti sui trampoli in aperta campagna della FW19, si sono trasformati in immagini di una ideale suburbana. Come Anderson aveva detto ad i-D in occasione del lancio della FW19: «Non credo che le campagne siano mai solo una visione di una persona, ma Tyler ha davvero avuto un'idea di ciò che voleva e noi l'abbiamo fatto».
Le immagini della campagna trasmettono tutta l’estetica di Mitchell, una estetica che negli ultimi anni si è andata consolidando a tal punto da portarlo alla sua prima personale “I Can Make You Feel Good”, inaugurata a gennaio all’ International Center of Photography di New York. “È una dichiarazione letterale per ciò che lo spettacolo sta cercando di fare”, ha dettto Mitchell a Artnet, « Non mi rivolgo davvero al pubblico delle belle arti in modo diretto. Mi rivolgo a un pubblico più ampio mentre uso l'istituzione come un modo per costruire un dialogo più critico.». Mitchell fa parte di quella generazione di fotografi che sta provando a ridefinire i canoni estetici del mondo della fotografia e della moda, attraverso la diffusione di immagini che favoriscono il senso di rappresentazione degli afroamericani all’interno delle riviste di moda e nei musei.
«Tyler proviene da una generazione di artisti che non vede gli stessi confini di una volta» Ha detto sempre ad Artnet Isolde Brielmaier, la curatrice dello show. «Non sono gravati dalle stesse definizioni concettuali, estetiche e di genere con cui gli artisti hanno dovuto fare i conti tradizionalmente. Questo è uno dei motivi per cui sono stato attratto dal suo lavoro, perché è così fluido ». Tyler Mitchell e il suo lavoro derivano dalla cultura urban in cui lui stesso è cresciuto: il suo primo lavoro importante è stata una cover story di The Fader con Kevin Abstract, leader dei BROCKHAMPTON. Mitchell è la migliore espressione di una generazione di artisti neri cresciuti su Tumblr e Instagram, e che hanno fatto della disintermediazione offerta dai social l’arma per rompere tutte le barriere e arrivare su Vogue o alle campagna di JW Anderson.