Perché Banksy ha creato un'opera che si autodistrugge
È l’ultima provocazione del misterioso artista
08 Ottobre 2018
Venerdì, a Londra, durante un’asta da Sotheby’s , è andata in scena l’ultima estrema provocazione di Banksy. Una riproduzione in acrilico e vernice spray su tela di una delle sue opere più famose, Girl With the Balloon, apparsa per la prima volta su un muro di Great Eastern Street a Shoreditch, si è autodistrutta davanti ad una folla di spettatori attoniti. Infatti, un istante dopo che il banditore ha battuto il martelletto, sancendo la vendita con l'offerta record di 1,04 milioni di sterline (nonostante fosse stimato tra le 200 e le 300 mila sterline) ad un anonimo compratore del quadro al telefono, la tela è scivolata fuori dal fondo della cornice, riducendosi in tanti pezzi.
“Siamo appena stati banksyzzati” ha commentato ironico Alex Branczik, senior director di Sotheby’s.
In seguito, alcuni testimoni hanno affermato addirittura di aver intravisto all’asta un uomo vestito di nero, con un cappello e degli occhiali da sole, suggerendo che fosse lo stesso Banksy opportunamente camuffato. La teoria potrebbe essere avvalorata dallo street artist quando, poco dopo lo street artist ha pubblicato sul suo profilo Instagram due post, nel primo, accompagnato dalla didascalia “Going, going, gone”, rivendica la responsabilità dell’”incidente”; mentre nel secondo mostra con un video come è effettivamente avvenuta la distruzione del quadro, che pare nella versione danneggiata sia aumentato nettamente di valore. Alcuni anni fa, Banksy aveva nascosto nella cornice un tritadocumenti da azionare nel caso in cui il quadro fosse stato messo all’asta. A commento dello stratagemma il talentuoso inglese cita una frase di Picasso: “Ogni desiderio di distruzione è anche un desiderio di creazione”.Una frase elegante per sottolineare un’azione volta, molto probabilmente, a ribadire con forza ed in modo eclatante la contrarietà dell’uomo alla mercificazione dei suoi lavori. Distruggere la propria opera è la performance art definitiva? Forse lo scopriremo da mercoledì 21 novembre a domenica 14 aprile 2019, quando il Mudec di Milano ospiterà una mostra "non ufficiale e non autorizzata da Banksy" (il writer si è dissociato su Instagram). Intitolata "The Art of Banksy, a visual protest", la retrospettiva raggrupperà nel museo di via Tortona una mega collezione delle opere dello street artist "senza volto", circa settanta lavori tra dipinti, sculture,stampe, oggetti, fotografie e video.