Una guida per tutte le donne che vogliono sfidare i loro leader politici
Nadya Tolokonnikova delle Pussy Riot ha scritto le sue riflessioni su Putin e Trump e su come combatterli
23 Marzo 2017
Un attimo di attenzione.
Aprite bene le orecchie perché Nadya Tolokonnikova, la leader del gruppo punk femminista russo Pussy Riot, ha qualcosa di molto importante da dirvi. Pochi giorni fa, per Foreign Policy l'attivista russa ha scritto una guida per tutte le donne che vogliono sfidare i loro leader politici. Bersagli del suo attacco al vetriolo sono ovviamente Vladimir Putin e Donald Trump.
La riflessione di Tolokonnikova parte dal confronto tra i due leader politici: da una parte abbiamo la massima autorità russa che "has more power, so he puts his enemies in jail", dall'altra abbiamo il neo-eletto Presidente degli Stati Uniti che risponde alle accuse contro di lui attraverso tweet. "These are just the knee-jerk reactions of children acting out when they feel rejected or scared", spiega Nadya.
Ma non dobbiamo sottovalutare questi due uomini, ci esorta l'attivista, ricordandoci che:
"Putin is trying to build a new conservative world order, and Trump is an important piece of this chain. In recent months, both men have implemented new policies — Putin decriminalized domestic violence, and Trump reinstated the Global Gag Rule — that simultaneously embrace the religious right and disadvantage the freedoms of women".
Non si tratta solo di politiche anti-femminismo, ma di vere e proprie umiliazioni per le donne. Per Putin devono stare a casa e servire la patria procreando più figli possibili, mentre Trump, béh, la sua opinione per quanto riguarda l'universo femminile è ben nota. Tuttavia, non tutto il male viene per nuocere.
"It’s time to consider Trump’s election as an opportunity for society to no longer hide from this ugliness" scrive Nadya aggiungendo "this is actually a gift for activists and feminists".
Come? Non è semplice, ma il segreto è non avere paura e non farsi prendere dal panico. Ricordando brevemente la sua esperienza in carcere, la Tolokonnikova aggiunge "When I was in jail with my friends for nearly two years, we tried our best to be a pain in the ass for Putin. We went on hunger strikes and protested any way we could".
Come la fenice, dunque, Nadya Tolokonnikova è risorta dalle sue ceneri e così dovrebbero fare tutte le donne che che hanno subito e stanno subendo ingiustizie. Il potere è questo, è trovare soluzioni ai problemi, è combattere a testa alta per i propri diritti. Ovviamente non è facile, ci vuole forza e aiuto reciproco, e molto tempo, ma non avere paura è l'unico modo per sfidare Putin, Trump e "all those other assholes just like them".
Parola di Nadya Tolokonnikova.