Romagna Golden Age: sognando un'estate in riviera
Un progetto diretto da Chiara Bucelli che ripercorre l'estasi di un agosto romagnolo
13 Febbraio 2022
Alessandro Lo Faro
«La Romagna è per definizione un luogo di seduzione di massa, un immenso parco giochi dove regole diverse si applicano ai gesti, al linguaggio, ai comportamenti». Questo si legge tra le pagine dell’editoriale Romagna Golden Age, diretto da Chiara Buccelli e scattato da Alessandro Lo Faro, che vuole creare nei suoi scatti un parallelismo tra l’anelito di libertà delle generazioni del presente e l’estate del ’73 quando «il mondo celebrava la fine della guerra in Vietnam e nella costa romagnola, in Italia, vengono posate le basi per una moderna economia del turismo […]. La nostra riviera fu la prima realtà capace di soddisfare la nuova e imponente domanda del turismo e, allo stesso tempo, divenne la sede internazionale del divertimento, dell’ostentazione e della frivolezza».
È il grande mito dell’estate italiana, un’istituzione che passa attraverso molte generazioni diverse riunendole in un medesimo scenario che trova una delle sue prime e più moderne icone nella Riviera Romagnola, catturando l’immaginario di cineasti come Fellini che lì girò I Vitelloni, Amarcord e La Città delle Donne. Rimini, simbolo e centro geografico di questo micro-verso, un città che «è a tutti gli effetti un perfetto esempio di non-luogo postmoderno, dove il principale elemento di seduzione è la possibilità di trasgredire e invertire le norme sociali solitamente condivise nella vita quotidiana».