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Dentro la scuola italiana ai tempi del lockdown negli scatti di Luca Giorietto

Il fotografo trasforma le aule abbandonate in una metafora del paese intero

Dentro la scuola italiana ai tempi del lockdown negli scatti di Luca Giorietto Il fotografo trasforma le aule abbandonate in una metafora del paese intero
Fotografo
Luca Giorietto

Nella storia dell’arte, fu Edward Hopper a raccontare la solitudine delle grandi metropoli con i suoi quadri, utilizzando in maniera rivoluzionaria lo spazio negativo per raccontare il silenzio e l’assenza. Un’operazione simile a quella compiuta da Luca Giorietto, fotografo della provincia di Roma che ha ritratto le aule e gli androni vuoti del Liceo Guglielmo Marconi di Colleferro, in provincia di Roma, per descrivere macroscopicamente il senso collettivo di inquietudine e confusione che l’Italia ha provato durante il lockdown attraverso una serie di dettagli microscopici: nastri biancorossi che delimitano brutalmente gli spazi prima accessibili, le distanze forzate, aule vuote in cui modelli anatomici e scheletri di plastica sembrano inquietanti memento mori e, da nessuna parte, la presenza umana. Ad accompagnare gli scatti, le parole della cantautrice e scrittrice Etna, nome d’arte di Alessandra Perna, che dice: 

«Fotografare questa scuola è stato un modo per descrivere e documentare uno stato mentale come nel vuoto hopperiano: la desertificazione degli spazi che producono cultura, quindi pensiero. Questo liceo è fotografato come simbolo di tutte le scuole mondiali che tornano alla didattica a distanza. L’annullamento della socializzazione come strumento per imparare a non avere paura. Un momento storico che rimarrà nella memoria delle prossime generazioni congelato in questi scatti: non dimentichiamo. Non serve avere speranza: dobbiamo imparare qual è l'ostacolo, e come superarlo».