Siamo stati all'apertura della mostra di Virgil Abloh a Chicago
"Figures of Speech" è la prima mostra del direttore creativo di Louis Vuitton
11 Giugno 2019
David Sowa
Virgil Abloh è uno dei creativi più influenti del mondo contemporaneo.
Una figura poliedrica e controversa che divide il pubblico, tra chi lo ritiene un genio e chi ritiene non abbia inventato nulla di particolarmente originale. Quello che lo contraddistingue dagli altri designer, artisti e DJ, è la traversalità della sua figura: Abloh non è solo il fondatore e direttore creativo di Off-White e soprattutto di Louis Vuitton, ma è anche architetto, dj, designer e artista.
Il Museum of Contemporary Art di Chicago, città natale di Abloh, dedica ora una retrospettiva alla carriera di Virgil, intitolata Figures of Speech, a cura di Samir Bantal, direttore di AMO, lo studio dell'architetto Rem Koolhaas. La mostra indaga i rapporti e le relazioni che intercorrono tra le varie discipline in cui Abloh si è cimentato nell'arco della sua carriera attraverso il fil rouge della pubblicità, ovvero della proiezione di un'immagine. C'è la relazione con l'arte, in particolare con De Chirico, Caravaggio, Fontana e Marcel Duchamp; con l'architettura, materia in cui Abloh è laureato, e anche con la musica, non solo in quanto DJ, ma anche in quanto stretto collaboratore di Kanye West, con cui ha dato forma ad un'estetica e ad un immaginario che mancavano sia nel mondo della musica che in quello della moda.
In larga parte 'Figures of Speech' è una retrospettiva fortemente connessa con il mondo della pubblicità e dell'idea di immagine proiettata. Ogni volta che un'idea colpisce una superficie, una foto stampata, uno schermo, un cartellone pubblicitario o una tela, sembra diventare un fatto. Questa mostra mette in luce la mia lotta con questo concetto, approfondito attraverso media diversi, mentre ricerco soluzioni personali. [...] Questo è il punto in cui il percorso dei turisti e quello dei puristi si incontrano. L'atmosfera è letterale e figurativa. Virgil Abloh
Proprio perché la sua figura è così multiforme la mostra raccoglie oggetti e opere d'arte molto diversi tra loro. Ci sono stampe e quadri che raffigurano le ultime campagne pubblicitarie di Louis Vuitton, vere e proprie installazioni, gli oggetti d'arredo disegnati insieme ad IKEA, la consolle creata per l'occasione con Pioneer DJ, una boxlogo di Supreme mai vista prima, e poi non potevano mancare gli abiti, dal suo primo brand, Pyrex, fino alle ultime creazioni per Louis Vuitton e Off-White. Ma quello che finora ha raccolto la maggior attenzione dei visitatori - in particolare dei fan più giovani di Abloh - è la stanza che ospita le sneaker (tante, molte delle quali inedite) realizzate in collaborazione con Nike.