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Gilmore Girls' Anatomy

All the inspiration behind the series

Gilmore Girls' Anatomy All the inspiration behind the series

Ci siamo. L'attesa è finalmente finita. Mancano solo poche ore all'evento dell'anno. L'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti? No, qualcosa di più grosso, capace di "spaccare" Internet, riempiendo pagine di articoli, post e commenti: "A Year in the Life" aka il superfinale di Gilmore Girls.

Reclamate a gran voce dai numerosissimi fans, Lorelai e Rory tornano su Netflix per quattro episodi (Winter, Spring, Summer, Fall) da 90 minuti ciascuno, che raccontano un anno nella loro vita e nei quali ricompare ogni personaggio storico, dall'amica-nemica Paris (Liza Weil) alla cuoca Sookie (Melissa McCarthy), dall'eccentrico tuttofare del paese Kirk (Sean Gunn) alla vicina Babette (Sally Struthers), l'unico assente sarà il nonno Richard, l’attore Edward Herrmann scomparso il 31 dicembre del 2014.

Quindici anni dopo la messa in onda del primo episodio ricompare la serie creata da Amy Sherman insieme al marito Daniel Palladino, entrata nel cuore di molti grazie al bellissimo legame tra madre e figlia, alla irresistibile galleria umana di personaggi che popolano l'universo delle ragazze Gilmore e ai dialoghi esplosivi. La serie di parole sparate a velocità supersonica è una delle caratteristiche principali dello show, un mix senza precedenti di umorismo, nonsense e quantità impressionante di citazioni e riferimenti culturali da Oprah a Vincent Gallo, da Mia Farrow a George Michael, dalla coppia Angelina Jolie–Billy Bob Thornton a J.Lo.

La storia? Lorelai (Lauren Graham), rimasta incinta a 16 anni lascia la famiglia per Stars Hollow, fittizia cittadina del Connecticut, dove cresce da sola la figlia Rory (Alexis Bledel), una teenager timida con la passione per la letteratura. In questo luogo, idilliaca incarnazione della provincia americana, vivono le loro vite, tra litri e litri di caffè consumato da Luke (Scott Paterson), cene del venerdì sera dai Gilmore, Richard (Edward Herrmann) ed Emily (Kelly Bishop), amori, ancora nei cuori dei fans quelli di Rory che sul web si dividono in team Dean (Jared Padalecki), team Jess (Milo Ventimiglia) e team Logan (Matt Czuchry).

Se non avete mai visto un episodio correte ai ripari con un binge watching di emergenza!

FEEL LIKE: Julia Fullerton-Batten

Quando i fan della serie associano Gilmore Girls alla parole "arte" la prima cosa che viene loro in mente è la puntata dedicata al "Festival of Living Art" nella quale Rory diventa la protagonista del quadro del Parmigiano "Ritratto di giovane donna, detto Antea" e Lorelai del capolavoro di Renoir "Danse à Bougival", ma ci sono lavori di altri artisti che, avendo esplorato il rapporto madre-figlia, ben aderiscono alla filosofia dello show come Viktoria Sorochinski o Julia Fullerton-Batten.

Entrambe appartengono alla giovane generazione di fotografi capace di produrre con un senso del meraviglioso quasi fiabesco e con grande profondità riflessiva (espressa artisticamente in forma contemporanea) il quotidiano, il disagio esistenziale, la nostalgia, i legami familiari, lo smarrimento.

DRESS LIKE: Miuccia Prada wants

Gilmore Girls non è The O.C. e nemmeno Gossip Girl. E' una serie glamour free. A Stars Hollow non ci sono parties sfrenati o abiti scintillanti. La magia è nella relazione unica e viscerale tra madre e figlia e nella gioiosa eccentricità delle persone che abitano il loro mondo.

Riguardare gli episodi ora, quindici anni dopo la messa in onda del primo episodio, è un viaggio nel tempo, nella moda della prima metà del 2000, che porta a chiedersi: se solo Miuccia Prada fosse stata la costumista dello show al posto di Brenda Maben… Magari avrebbe trasformato una semplice giacca shearling in denim (il vero must, indossato da Rory, ma anche da Lorelay e Jesse) in un capo stiloso.

La verità è che visti ora quei looks sono come certe vecchie fotografie, testimonianza di ogni fallimentare incursione in un nuovo trend con il quale allora ti credevi cool, mentre, col senno di poi, eri al limite dell'inguardabile. Lorelai alterna shorts, jeans e t-shirt manifesto con scritte come "Yoga kills" o "Heavy metal rules" a camicie, gonne a matita e wrap dress spesso di Diane von Furstenberg ( uno dei pochi high brand presenti insieme al Marc Jacobs di certi vestini della figlia). Assolutamente nulla di memorabile.

Rory è un tipo acqua e sapone, una studentessa come tante, quasi banale nel quotidiano: jeans, maglioni, felpe, scarpe basse, sciarpe sottili, borse spesso troppo piccole e brutte per essere realmente di qualche utilità (eccezion fatta per la Birkin di Hermès rosa regalo del giovane Huntzberger). Ma la ragazza riserva delle sorprese. È deliziosa in versione retrò come quando per preparare una cena al primo fidanzatino si trasforma in perfetta casalinga anni '50 con un abitino a ruota color albicocca, quando sceglie gli anni '40 per la Stars Hollow Dance Marathon o per un party a tema Seconda Guerra Mondiale.

E che dire della volta in cui per salutare Logan in partenza per l'Inghilterra ricrea nel loro appartamento una piccola Swinging London tirando fuori dall'armadio una parrucca bionda e un mini dress rosso? O la ricordate travestita da Gogo Yubari di Pulp Fiction? Molto cool.

THINK LIKE: Joan Didion

Rory Gilmore è una lettrice compulsiva. Pare che durante le sette stagioni della serie abbia letto un numero di libri impressionante che oscilla tra i 339 e i 354, tanto che i fans si sfidano ad emularla in un progetto che spopola online con il nome di "The Rory Gilmore Reading Challenge". Qualche titolo? "Anna Karenina" di Lev Tolstoj, "The Bell Jar" di Sylvia Plath, "It Takes a Village" di Hillary Rodham Clinton, "The Naked and the Dead" di Norman Mailer (guest star nella stagione 6) o "I'm With the Band" della famosa groupie Pamela des Barres.

Durante un week end a Martha's Vineyard con Logan si vede la ragazza leggere "The Year of Magical Thinking" di Joan Didion, scrittrice statunitense e probabilmente l’icona letteraria vivente più cool, amatissima anche da Lena Dunham, Patti Smith, Bret Easton Ellis, Annie Leibovitz ed Anna Wintour. La donna incarna il perfetto spirito Gilmore, una figura indipendente, talentuosa, controcorrente, insieme forte e fragile, una che, prima ancora di Jackie Kennedy, ha inventato il look con gli occhiali neri da sole extralarge, corteggiata dal mondo della moda tanto da diventare, qualche tempo fa, volto della campagna pubblicitaria del marchio francese Céline. Se non la conoscete da non perdere sono "Play it as it lays", ma anche i dolenti  "Blue nights" e "The Year of Magical Thinking" nei quali l'autrice racconta con precisione chirurgica il dolore per la morte del marito e della figlia.

Letture troppo intellettuali per voi? Potete sempre scambiarle con "Talking as Fast as I Can: From Gilmore Girls to Gilmore Girls, and Everything in Between", titolo evocativo del contenuto scritto da Lauren Graham aka Lorelai Gilmore in uscita nelle librerie americane il 29 novembre.

SOUND LIKE: Carol King "Where you lead, I will follow" ft. Sonic Youth & Hep Alien

La musica è uno dei punti di forza della serie ideata da Amy Sherman-Palladino che fin dall'inizio ha voluto che lo show avesse una forte identità musicale a cominciare dalla sigla, una versione di "Where You Lead" di Carole King registrata nel 1971 con la figlia Louise, e dall'iconica "La La Las" di Sam Phillips usata come ponte tra una scena e l'altra.

Se "Trix" Gilmore, la nonna di Lorelai, affitta casa ai Korn, ottimi inquilini che si sono presi cura della casa e hanno piantato dei bellissimi tulipani, i gusti della nipote si allontano dal metal per virare verso gli anni '80. Ama XTC, Go-Go’s, The Bangles, chiama il cane Paul Anka e, durante una serata al karaoke, si lancia in una serenata a Luke con "I Will always love you" di Dolly Parton. Rory seduta da sola in una caffetteria si perde nell'ascolto di "Know Your Onion!" degli Shins, ammira i Sonic Youth, guest stars nella episodio 22 della sesta stagione, Arcade Fire, Franz Ferdinand, Belle and Sebastian, ma la vera intenditrice, super appassionata di musica è la sua amica Lane.

Grandioso il suo sistema di archiviazione CD, nascosti sotto le assi del pavimento, lontano dagli occhi indiscreti della rigidissima e religiosa madre, la signora Kim. Nelle vene della piccola coreana scorre il rock and roll: il suo primo bacio con Dave Rygalski (Adam Brody aka Seth Cohen in The O.C.) avviene sulle note di "The Man Who Sold the World" di David Bowie, suona la batteria negli Hep Alien di cui fanno parte il futuro marito Zach e un capellone interpretato da da Sebastian Bach degli Skid Row.

Gilmore Girls è la vera serie tv hipster, annoverando nella soundtrack LCD Soundsystem, Wilco, The Streets, Yo La Tengo, Adam Green, My Morning Jacket e molti altri. E quale altra città oltre Stars Hollow dispone un troubadour ufficiale (Grant Lee Phillips dei Grant Lee Buffalo) con una playlist che include pezzi come "Wake Me Up Before You Go Go" degli Wham! o la hit dei Beach Boys "Be True to Your School to"? O in quale altro luogo il pupazzo di neve ha la faccia di Björk? Nessun posto è come Stars Hollow.

TASTE LIKE: coffee

LOVE LIKE: Mother-daughter relationship and the great dialogue

Mia madre non mi ha mai fatto pensare che non avrei potuto fare quello che volevo o non diventare ciò che volevo essere. Ha riempito la casa di amore, divertimento, libri e musica, costantemente attenta a darmi dei modelli di vita da Jane Austen a Eudora Welty a Patti Smith. E mi ha guidata attraverso questi incredibili diciotto anni: non so se si è mai accorta che la persona a cui vorrei assomigliare è lei.

È tutto in queste parole il meraviglioso rapporto di complicità tra madre e figlia su cui è costruito Gilmore Girls. Il tipo di legame indissolubile che molti vorrebbero avere.