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The Walking Dead's Anatomy

Tutte le ispirazioni dietro la serie cult

The Walking Dead's Anatomy Tutte le ispirazioni dietro la serie cult

Un vice sceriffo finito in coma dopo uno scontro a fuoco si risveglia in un ospedale distrutto e pieno di cadaveri. Quello che trova è un mondo nuovo, sprofondato nel caos e nell'oscurità a causa di un virus che rianima i morti tramutandoli in zombie, i quali, alla costante ricerca di cibo, attaccano i vivi.

Inizia così il viaggio di Rick Grimes (Andrew Lincoln) alla ricerca disperata di moglie e figlio, scomparsi nella Georgia post-apocalittica, tra dolore, paura, decadenza e sopravvissuti, spesso più crudeli dei veri mostri.

È questo l'incipit di The Walking Dead, una delle serie più amate al mondo, creata da Frank Darabont e basata sull'omonimo fumetto di Robert Kirkmane.

Il primo episodio in assoluto viene trasmesso negli USA la notte di Halloween del 2010, riscuotendo un immediato successo. Ma è l'esordio della terza stagione, seguito da più di 10 milioni di persone, a consacrare lo show, che eleva lo splatter da genere di nicchia a fenomeno di massa.

Il segreto di tanta fortuna? La formula atipica.

Sì. ci sono gli zombie, ma non è quello il reale problema. Nemmeno li chiamano mai con quel nome, almeno nella versione originale, vengono chiamati "Vaganti", "Azzannatori" (walker, biter, floater, roamer, geek, lurker).

I mostri pronti ad azzannare sono lo specchio di un'umanità distorta che, schiacciata dalla primaria necessità di sopravvivere, rivela raramente il meglio, più spesso il peggio di sé.

La minaccia dell'estinzione disorienta, libera i peggiori istinti.

Fight the dead, fear the living.

 

FEEL LIKE: Francis Bacon

The Walking Dead sembra un'opera di Francis Bacon.

Gli uomini perdono la loro umanità, anche senza diventare zombies, si trasformano in presenze oscure guidate da impulsi animali, lacerati dalla continua incombenza di dolore e paura. I volti sono distorti, famelici, deformi. È arte della carne. E, come nella serie tv, nei quadri di Bacon, tra sesso, violenza e solitudine resta un'impercettibile scia di "umana presenza".

 

DRESS LIKE: Yeezy, Rick Owens

Quando nel febbraio 2015 Kanye West presentò la prima collezione di Yeezy qualcuno, tra i molti commenti acidi, scrisse su Twitter: "Kanye è un genio, non posso mentire, ma quell'uomo vi ha davvero vestito come homeless o come se faceste parte del set di The Walking Dead".

È innegabile che guardando attentamente la serie AMC e la linea del rapper le due entità condividano un certo stile fatto di capi basic, spesso danneggiati ad hoc con tagli e buchi, così come per una palette di nero, toni del marrone, grigio o verde oliva.

Se gli zombie preferiscono Yeezy, gli uomini e le donne sembrano ispirarsi alla moda decisa e con un tocco dark-grunge di Rick Owens

Ma dietro lo stile di Rick e soci c'è dietro molto di più.

Il primo mito da sfatare? Quello che la scelta di un capo sia limitata dalla scarsità di abiti che affligge il mondo abitato dai non morti. "Ciò di cui le persone non si rendono conto è che si può ancora andare in qualsiasi negozio e prendere quello che si vuole", ha spiegato Eulyn Womble, costumista della serie, "Non è la povertà. Ogni personaggio sceglie di apparire in un certo modo".

Womble sottolinea inoltre che il lavoro sugli abiti deve migliorare la storia, non distogliere o distrarre da essa, perché non ha a che fare con la moda, ma con i personaggi. Attraverso il look si può comprendere la natura di chi lo indossa. 

Prendiamo ad esempio Rick. All'inizio lo sceriffo ha ancora la sua divisa, ma man mano che le puntate avanzano questa lascia spazio a camicie sporche di sangue e la barba diventa incolta, così come l'integerrima umanità dell'uomo si dissolve sempre più corrosa dalle atrocità che lo circondano.

 

THINK LIKE: The Walking dead by Tony Moore and Robert Kirkman

 

I fans lo sanno bene: la serie tv The Walking Dead è basata sull'omonima serie a fumetti pubblicata dalla Image Comics creata da Tony Moore e Robert Kirkman, ora anche produttore esecutivo dello show. 

Tutto inizia nel 2000 quando Kirkman comincia a lavorare a Dead Planet, un progetto splatter ambientato in una colonia di minatori su un pianeta alieno. Qui il gruppo di lavoratori scopre un minerale sconosciuto col potere di restituire la vita, ma, una volta sulla Terra, questo elemento scatena l'apocalisse zombie. 

Alla casa editrice l'idea non piace e la boccia. A quel punto Kirkman ha un'intuizione fortunata: omettere la parte su alieni e spazio per concentrare il racconto esclusivamente sul rapporto tra umani e zombie. The Walking Dead Ë nato. 

 

SOUND LIKE: "Eeny, meeny, miny, moe"

La colonna sonora di The Walking Dead è curata da Bear McCreary, che alterna pezzi originali strumentali a brani come Somewhat Damaged dei Nine Inch Nails, Oats in the Water di Ben Howard o Hold on di Tom Waits cantata da Emily Kinney.

Tuttavia il commento musicale più intrigante non è una canzone vera e propria, ma l'inquietante Eeny, meeny, miny, moe canticchiata da Negan (Jeffrey Dean Morgan) per decidere chi colpirà Lucille, la sua mazza da baseball rivestita di filo spinato.

 

TASTE LIKE: Chocolate Pudding, SíGetti Rings, Carolís cookies

 

LOVE LIKE: The friendship between Rick and Daryl

Ok, per gli zombie, o meglio i "vaganti". Ok, per la violenza dilagante, i fiumi di sangue e budella, l'incertezza del futuro e della trama. Ok, anche per l'amore tra Glenn (Steven Yeun), e Maggie (Lauren Cohan).

Ma Rick (Andrew Lincoln) e Daryl (Norman Reedus)? Sono loro i nostri preferiti. Sono più che amici. Più che fratelli. Li unisce il destino. Li lega insieme un rapporto fatto di poche parole, ma molti fatti.

In un mondo perduto, in cui i morti tornano in vita solo per mangiare i vivi ed i pochi rimasti si fanno la guerra Rick Grimes e Daryl Dixon sono luce in un presente buio.