From China with love - fashion and economy
Not just Fake
20 Marzo 2013
Se quest'anno l'uscita in passerella di Marc Jacobs vi è sembrata un gesto irriverente e provocatorio, pigiama e ciabbattone, in Cina, sono roba da pensionati e casalinghe la domenica mattina al Carrefour. Se basta un pail ed è subito moda, allo stesso modo Swaroski, pellicce, piumaggi, pinzettoni per capelli, lupetti, tacco a banana 3cm e tutto quello che si vedeva sulle piste da sci negli anni 90 è l' haute couture dello stile Cinese. Per rendere l' idea, qui, chi potrebbe essere un incontrastata icona di stile è SNOOKY (Jersey Shore). Una corsa in metropolitana e si ritorna al 1997, agli anni degli Aqua. Capelli decolorati,mechati, frezee, ombretti marcati, lenti a contatto (a contrasto) e l' immancabile kg di bling bling sulle unghie. Se una parte molto ampia dei cinesi ha come riferimento Snooks, l'altra invece riesce ad uscire dallo stereotipo del "rischia tutto pur di assomigliare all’occidentale" ed accettare di buon grado la sofisticata semplicità orientale.
Che vogliate una suola rossa, una tracolla di Chanel o un abito “tailor made”, Shanghai è il posto giusto. Articoli Originali e Fake di ogni genere da scegliere anche nella stessa strada. Se scegliete il così detto “fake”, che “stranamente” è proprio venduto nelle stesse scatole, nelle stesse carte da imballaggio e, anche se “fake”, rigorosamente certificato da cartellini “Made in Italy” e “Made in France”, dovrete solo dimenticarvi le maxi buste colorate (e a quanto pare molto costose) e accontentarvi di sacchetti neri per la spazzatura.
Acquistare abiti, borse e accessori contraffatti, in Cina sembra non essere un reato ma solo un grosso business, quindi dopo essere entrati nello store di Louis Vuitton e quello di Miumiu, potrete continuare il vostro shopping al 580 di Nanjing West Road ( per i taxi南京西路580号), uno tra i più conosciuti centri commerciali del Made in China. Fino ad un paio di anni fa l'unica legge di questo imponete palazzo a 5 piani era: “contrattare”. Oggi, oltre alla presenza dei soliti Russi e Americani da spennare, c’è da tener presente che il mercato cinese è molto cambiato. La Cina è l'indiscussa nuova frontiera dell’economia mondiale, a sua volta il popolo è in veloce evoluzione. Quasi comincio a credere sia il normale corso degli eventi che spinga ogni venditore ad imparare più di tre lingue e ad un offerta che 3 anni fa poteva sembrare ragionevole, oggi con un arroganza che non contraddistingue questo popolo, storca il naso infastidito.
Sparisce l'eccitazione, sparisce l'illusione dell'affare. Da predatore a preda? Chi ha e, con maggior timore rifletto, chi avrà il coltello dalla parte del manico? La Cina entra nell'anno lunare del serpente, raggiungendo gli Stati Uniti d'America e prevedendo nel 2020 oltre 400 milioni di nuovi ricchi.
Sembra ora di cambiare sogno...l'American dream resta solo quello degli scampati italo-americani di Jersey Shore?