Lunga vita al clubbing: intervista ad Antonio Carbonaro

Più di una semplice serata, nei suoi oltre vent'anni di vita CircoLoco è diventata una realtà capace di imporsi dentro e fuori i club. Portabandiera del Made in Italy, dal The Monday Morning Sessions del 1999 fino alla consacrazione degli anni successivi, CircoLoco ha portato il nome dell'Italia in giro per il mondo, passando per New York, Miami, Londra, Milano, Parigi, Amsterdam, Tel Aviv, Istanbul, Rio de Janeiro, Buenos Aires, Bogotà, Tokyo, Kuala Lumpur, Sydney e Melbourne per nominare solo qualche tappa. Nonostante lo stop imposto dalla pandemia, CircoLoco e il suo founder Antonio Carbonaro hanno voluto rilanciare con la nascita di Circoloco Records, la label discografica creata con la software house Rockstar Games, la stessa dietro videogame di successo come Grand Theft Auto e Red Dead Redemption. CircoLoco Records è però solo l'ennesima prova della trasversalità della creatura di Carbonaro, diventata vero e proprio lifestyle anche grazie a No Soul For Sale e ai suoi continui contatti con il mondo della moda.

nss magazine ha raggiunto Antonio Carbonaro per parlare di CircoLoco Records, dello stato del clubbing dopo la pandemia e del futuro della sua creazione.

Da dove nasce l’idea per CircoLoco Records? E da dove arriva la partnership con Rockstar Games?

CircoLoco Records è un progetto che nasce da una grande amicizia tra me e Sam (Houser) alimentata anche dalla viscerale passione che abbiamo in comune per la musica. Abbiamo utilizzato questo periodo di stasi nel quale la scena della musica dance è stata colpita duramente per unire le nostre forze e donare questa label alle communities che ci sostengono da sempre. Durante un evento prodotto a Miami in collaborazione tra i nostri due brand nell’ Ottobre 2019 è nata l’idea primordiale di questa label, strutturata nel buio periodo della pandemia. 

In che stato è il mondo del clubbing dopo oltre un anno di pandemia? In molti pronosticano il ritorno di una scena underground completamente nuova, secondo te è uno scenario verosimile?

Il mondo del clubbing, come quello dei grandi eventi, dei concerti, dei festival, ha subito un duro colpo e di conseguenza le agenzie di booking e management, la vita degli artisti, promoter e operatori del settore, dal business delle multinazionali alle realtà private, autonome o indipendenti, nessuno escluso. Il mondo della dance music è tutto questo, non solo clubbing. Credo che la musica tragga ispirazione dalla vita e a sua volta abbia il potere di influenzarla. Si è verosimile pensare che la scena underground si spingerà ad un livello superiore, avendo un background culturale molto solido può permettersi di valicare i confini fino ad ora registrati ed arrivare oltre. 

La moda sta guardando sempre più spesso alla club culture per trarre ispirazione, a volte in maniera ingombrante (vedi il caso Bottega Veneta al Berghain). Come pensi che evolverà il rapporto tra moda e clubbing? 

Noi offriamo un'esperienza ed il mondo della moda è attratto da questo. Sono ormai anni che delle barriere sono state abbattute e i vari mondi si osservano e si attraggono. Viviamo nell’era delle collaborazioni, alcune magari più banali ed altre molto interessanti. La giusta evoluzione è creare cultura con queste forme d’arte che si uniscono.

No Soul for Sale è il collegamento tra CircoLoco e il mondo della moda, quanto è stato importante trasformare il brand da una realtà clubbing a una vera e propria realtà lifestyle?

No Soul For Sale è stato lo slogan del ventesimo anno di vita di CircoLoco. In augurio di questo traguardo abbiamo creato una piattaforma digitale indipendente dove succederà qualcosa. È proprio la longevità una delle ragioni per il quale siamo oggi ritenuti anche una lifestyle. CircoLoco è oggi il brand di musica elettronica più longevo della storia tra i suoi simili, e non è finita, abbiamo ancora molto da fare. È molto importante per noi continuare su questa strada. 

Quali sono i progetti per il futuro di CircoLoco e No Soul For Sale?

Con l’aiuto di Dio e buona salute ce ne auguriamo tanti interessanti.